La carica dei 43mila sotto le stelle del cinema

di Benedetta Cucci

Pareva impossibile, ma l’estate più difficile di tutti i tempi per una ripresa della cultura, a Bologna ha fatto il miracolo, anche di comunicazione. Con un traguardo di 43mila spettatori, tra piazza Maggiore e l’Arena della Barca (BarcArena), nel campo da rugby, la rassegna "Sotto le stelle del cinema" è diventata non solo un successo locale ma anche nazionale e internazionale: il Newsweek ha, infatti, inserito la manifestazione che terminerà il 1° settembre e che quest’anno ha dovuto fare i conti con il ridimensionamento degli spettatori, a causa del Covid (non più 6mila persone in piazza, ma solo mille), tra le 10 location di cinema all’aperto più belle del mondo, accanto al Cinema Paradiso di Soneva Kiri in una laguna tailandese nella foresta tropicale e al cinema fluttuante che si vede dalle barche, in tante località del Nord America. Ma perché Bologna è arrivata prima di altre città italiane a trovare la forza e la formula vincente, per far sì che non si dovesse ripiegare sul drive-in tanto temuto dagli ambientalisti? Innanzitutto perché all’ombra delle Due Torri si respira un’aria costruttiva tra istituzioni culturali e amministrazione comunale, come spiega Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca, che tra poco più di una settimana sarà in piazza e in tante altre location, con il Cinema Ritrovato. Farinelli, infatti, già pregusta la felicità della nuova stagione del Lumière al via il 26 agosto, con la copia in 70mm (unici in Italia assieme all’Arcadia di Melzo) dell’atteso "Tenet" di Christopher Nolan.

"È la prima volta che il titolo di una rassegna conquista una dimensione così internazionale- riflette il direttore della Cineteca – perché Piazza Maggiore e il Cinema Ritrovato hanno spesso fatto parlare giornali e riviste italiane e non, ma per un contenitore così specifico è una vittoria enorme". E prosegue: "Noi diamo sempre tutto per scontato, ma in effetti... chi può vantare una piazza così bella che diventa un cinema così perfetto con una programmazione di così grande qualità? Questo è dovuto al fatto che Bologna è una città colta, che ha un centro storico meraviglioso con un pubblico cui si possono proporre cose complesse e, non ultimo, la Cineteca ha la fortuna di dialogare molto bene con l’amministrazione comunale, in una continuità fondamentale sostenuta anche da Regione e Stato, per far crescere la piazza e mettere in campo altri progetti come Giuriolo e il Modernissimo". All’entusiasmo di Farinelli si aggiunge la soddisfazione dell’assessore Matteo Lepore che si è impegnato a fondo per non lasciare la città senza questo tesoro culturale, individuando con Farinelli anche l’Arena nel campo da rugby in prima periferia che nei suoi progetti dovrà portare il rione Barca a una rinascita e a un ripopolamento commerciale e sociale, in tandem con la candidatura dei Portici a patrimonio Unesco. Per Lepore è il cinema il nuovo simbolo di un marketing urbano che farà della cultura e dei suoi schermi, il nuovo e assoluto volano di un turismo post Covid, così lontano dal "gastrocentrismo" precedente.

"Chi conosce Bologna la ama per la sua offerta culturale. Il cinema, assieme a Morandi, ne è l’icona più diffusa, tanto che negli ultimi tre anni, come amministrazione abbiamo aperto con Bologna Welcome e la Cineteca una partnership e investito per mettere la Cineteca e Bologna sulla mappa, perché sono la stessa cosa". E chiosa: "Lo scatto del cinema in piazza che fa il giro del mondo è la fotografia di una città che sta investendo circa 10 milioni di euro nel quadrilatero della cultura e quando inaugureremo il Modernissimo, il sottopasso di via Rizzoli e avremo finito di mettere mano alla ristrutturazione del palazzo Comunale, avremo attorno a quella foto, un’offerta unica e preziosissima di cultura".