MARIATERESA MASTROMARINO
Cronaca

La carica dei votanti fuorisede: "Importante esserci sempre. Questi temi riguardano tutti noi"

Code davanti al seggio del Sabin riservato a studenti e lavoratori che non hanno la residenza in città "Dai social alla stampa, ci sono tanti mezzi per andare alle urne consapevoli di qual è la posta in gioco".

Code davanti al seggio del Sabin riservato a studenti e lavoratori che non hanno la residenza in città "Dai social alla stampa, ci sono tanti mezzi per andare alle urne consapevoli di qual è la posta in gioco".

Code davanti al seggio del Sabin riservato a studenti e lavoratori che non hanno la residenza in città "Dai social alla stampa, ci sono tanti mezzi per andare alle urne consapevoli di qual è la posta in gioco".

Il futuro è in mano ai giovani e a dimostrarlo è la lunghissima fila che inonda il marciapiede di via Matteotti, in prossimità dei cancelli del liceo scientifico Sabin, dove si trovano i seggi allestiti per gli studenti e i lavoratori fuorisede. La prima mattina di elezioni per il referendum abrogativo su lavoro e cittadinanza (si può votare anche oggi dalle 7 alle 15; ndr) raduna centinaia di volti giovani, in massa fuori dall’istituto scolastico con tessera elettorale e documenti alla mano. Verso mezzogiorno la lunga coda si rimpolpa: "Non siamo andati al mare", dicono alcuni sorridendo mentre parlano nell’attesa con altri elettori. Che, sotto le Due Torri, sono circa 300 mila, di cui 7.448 fuorisede. E sono proprio loro a essere in prima fila alle urne.

Come Angelica Campanella: "Anche quando si è lontani da casa, è cruciale partecipare alle elezioni se si ha la possibilità di farlo – dice –. Anche a costo di perdere tempo per i procedimenti burocratici, va fatto". E sull’invito all’astensione, "non me ne sono curata – chiude –, e infatti sono qui: votare è un mio diritto democratico". A prescindere dalle singole scelte di ognuno, "positive o negative che siano, andare a votare informati è importante – afferma Stefano Canelli, studente fuorisede proveniente da Lucca –. Ora abbiamo tanti mezzi, come i social, per prepararci ai referendum. E se il governo spinge a non votare, vuol dire che bisogna essere qui". In generale, "è essenziale esprimere il proprio voto e parere – aggiunge Luca Lemoni, studente della provincia di Salerno –. Farlo consapevoli e informati è ciò che serve. Anche l’anno scorso per le elezioni europee ho potuto votare qui, una svolta significativa che permette di partecipare alle elezioni anche lontani da casa, nelle città dove uno lavora o studia". Anche in centro storico, dove alle urne vanno i cittadini residenti, gli elettori ai seggi sono in prevalenza giovani: non mancano volti più anziani e adulti, ma a fare ‘squadra’ sono coppie con figli piccoli, ragazzi e ragazze.

"Penso sia sempre importante andare a votare per essere sempre presenti, in particolare noi giovani – sostiene Noemi Brundu –. E questa volta ancora di più, visto che ci è stato chiesto di non essere partecipi. Il quorum è fondamentale e raggiungerlo sarebbe un bel segnale" Riguardo alle tematiche, "i giovani sono più attenti, ma temo che non tutti voteranno, in particolare per i quesiti sul lavoro – continua Noemi –. La cittadinanza, invece, è un tema universale e dovrebbe toccare tutti. Spero che questo spinga più persone a venire alle urne". Anche per Cecilia Biagi, votare è "fondamentale, questi quesiti sono importanti per la tutela anche di noi ragazzi, che abbiamo bisogno di sicurezza e tutela sui luoghi di lavoro. I temi? Molto sentiti da noi giovani, ma in molti si daranno all’astensionismo come hanno scritto sui social".