La Casa di riposo per artisti, un pezzo di storia

Nicoletta

Barberini Mengoli

Così si scriveva il 28 ottobre del 1931: "È stata inaugurata la Casa di Riposo per artisti drammatici voluta da un’associazione di artisti e operatori dello spettacolo. L’idea iniziale proviene dall’impresario teatrale Adolfo Re Riccardi, raccolta e portata avanti con entusiasmo da Lorenzo Ruggi. È ospitata in una grande villa in stile Deco in via Saragozza 236, e vive grazie alle donazioni di tanti benefattori, tra cui anche la regina Elena che ha offerto la biancheria. Accanto alla Casa sorge l’Oratorio dedicato a San Genesio, protettore degli attori. Nel dopoguerra, vicino al pensionato, verrà edificato un teatro capace di 800 posti".

Oggi Teatro Celebrazioni. Nel 1959 il conte Vittorio Cini donò 100 milioni di lire in ricordo della moglie Lyda Borelli, grande diva del cinema muto ricordata come una delle nostre più seduttive attrici del mondo del spettacolo. Con questa somma fu possibile realizzare altri tre piani della villa, la dependance e l’oratorio. All’interno della struttura esiste una ricchissima bibliotecaarchivio che annovera testimonianze dei più grandi artisti italiani, tra i quali Eleonora Duse ed Ermete Zacconi. La Casa di Riposo per Artisti Lyda Borelli, edificata su un terreno donato dal Comune di Bologna, fu la prima in Italia a essere costruita a questo scopo, e Bologna ne va molto fiera. Molti artisti offrirono il proprio contributo per le decorazioni degli ambienti della Casa: i pittori Augusto Majani, Umberto Bonfiglioli e Antonio Nardi, gli scultori Alfonso Borghesani, Mario Sarto e Gigi Bignami. Sono numerosi i personaggi dello spettacolo che, ancora oggi, soggiornano in questa Casa, della quale per anni è stata presidente Anna Majani, "la regina del cioccolato" che, oltre a gestire l’omonima azienda di famiglia fondata nel 1796, si occupava alacremente di sociale, di musica e di teatro. L’anno scorso, a un anno dalla scomparsa di Anna, per ricordarla fu organizzata al Teatro Celebrazioni una serata magica.

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