La crisi dei medici di base La Regione corre ai ripari e rinnova l’accordo

Valido fino al giugno 2024. Resta la possibilità di arrivare fino a 1.800 pazienti. Bauleo (Fimmg): "Bisogna incentivare i giovani dottori, non alzare il tetto". .

La crisi dei medici di base  La Regione corre ai ripari  e rinnova l’accordo

La crisi dei medici di base La Regione corre ai ripari e rinnova l’accordo

La carenza dei medici di base durerà ancora diversi anni, considerati gli alti numeri dei pensionamenti e quelli scarsi di chi vuole prendere il loro posto. Considerato lo scenario la Regione ha prorogato l’accordo firmato nel 2022 con le organizzazioni sindacali di categoria fino al 30 giugno 2024.

I punti chiave dell’accordo rinnovato sono gli stessi di quello precedente e si concentrano sul numero di persone che un medico di base può assistere come pazienti.

Durante i primi due anni, i medici di base potranno avere 1.500 pazienti e, al terzo anno di convenzionamento, questo limite potrà essere innalzato, verificate determinate condizioni di carenza, a 1.800 assistiti, con una specifica incentivazione di tipo economico. Gli iscritti ai corsi specialistici di medicina generale potranno svolgere l’attività convenzionata come attività pratica del corso, finché non completeranno il computo orario mensile previsto. I giovani medici inizialmente avranno a disposizione fino a un massimo di 1.000 pazienti durante il primo anno, che potranno diventare 1.200 dal secondo anno, con la possibilità su base volontaria di arrivare fino a1.500.

I medici corsisti riceveranno l’assistenza di un tutor medico esperto del settore.

A fronte di specifici impegni da parte dei medici di base ad aumentare l’orario di impiego settimanale del collaboratore di studio e del personale infermieristico, la Regione riconosce incrementi economici.

Su questo ultimo punto riflette Salvatore Bauleo, segretario provinciale della Fimmg: "Il potenziamento di cui parla l’assessore Donini in realtà è destinato a quei medici che hanno 1.800 pazienti e una struttura amministrativa e infermieristica, agli altri no. Poi è bene specificare che tali incentivi sono relativi solo ai rimborsi delle ore settimanali che lo staff fa in più settimanalmente e che bisogna documentare. Per tutti i medici del Bolognese noi abbiamo chiesto che gli aiuti vengano dati a tutti i medici e non solo a chi ha già una struttura. Ma, soprattutto, bisogna incentivare i giovani medici affinché accettino gli incarichi, bisogna rendere questa professione appetibile: solo loro il futuro. Quello di aumentare il massimale del numero di assistiti, sinceramente, lo consideriamo l’ultima ratio".

Monica Raschi

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