La disperazione dei residenti "Li avevamo avvertiti del pericolo"

"Negli ultimi tempi abbiamo visto gruppi di giovani sulla riva Ma qui la corrente è forte e le insidie sono troppe"

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Una cappa di sgomento e lacrime ha ricoperto, ieri pomeriggio, il borghetto de La Cavaliera, località sulla via Idice a Ozzano. Da un lato i giovani amici di Riccardo Zum Brown che, con gli occhi gonfi, si stringevano tra loro nel dolore, dall’altra i residenti del piccolo nucleo di case affacciato sul greto del torrente dove il diciassettenne ha perso la vita.

"Li avevo avvertiti che era pericoloso", racconta un agricoltore della zona che stava passando di lì pochi attimi prima che si consumasse la tragedia. "Ho intravisto questo gruppo di giovani, alcuni stavano per fare il bagno e li ho ammoniti dicendo che non era una zona sicura, ma insidiosa. Poi sono andato avanti. Poco dopo ho sentito delle urla e mi sono voltato, ma era già tardi. Il ragazzo era stato inghiottito da un mulinello d’acqua".

Il racconto dell’agricoltore viene confermato da altre persone che erano presenti alla scena: "Abbiamo visto questo giovane letteralmente scomparire tra i flutti d’acqua senza più riemergere. È assurdo perché l’acqua non sembra così profonda, ma evidentemente si nascondono delle insidie".

I residenti della borgata, poi, scesi in strada non appena hanno sentito le urla disperate degli amici di Brown si dicono sgomenti. "Una cosa del genere non era mai capitata, anche se è da poco che vediamo gruppi di giovani che vengono qui. Forse si tratta di una zona che hanno scoperto da poco".

I residenti, infine, aggiungono: "In questo periodo abbiamo visto alcuni ragazzini venire qui spesso e abbiamo sempre detto loro di non tornarci più. Non è un punto idoneo per fare il bagno. L’acqua ha una forte corrente e il greto non è né liscio né regolare. Sapevamo che era pericoloso e li abbiamo avvisati sempre. In un attimo il gioco e il divertimento possono diventare tragedia, anche se si spera sempre che non succeda nulla di grave".

Zoe Pederzini

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