GIOVANNI DI CAPRIO
Cronaca

La dura vita dell’affitto: "Bisogna ridurre i B&b. E qualcuno ci specula"

Il problema riguarda famiglie e studenti: "Le cifre sono davvero intollerabili". I cittadini chiedono un cambio di marcia: "Recuperiamo i palazzi sfitti". Mettere un tetto massimo di spesa funzionerebbe? "No, così aumenta il nero"

Il problema riguarda famiglie e studenti: "Le cifre sono davvero intollerabili". I cittadini chiedono un cambio di marcia: "Recuperiamo i palazzi sfitti". Mettere un tetto massimo di spesa funzionerebbe? "No, così aumenta il nero".

Il problema riguarda famiglie e studenti: "Le cifre sono davvero intollerabili". I cittadini chiedono un cambio di marcia: "Recuperiamo i palazzi sfitti". Mettere un tetto massimo di spesa funzionerebbe? "No, così aumenta il nero".

Bologna, 15 marzo 2025 – Affitti brevi, proposte per allargare il patrimonio residenziale inutilizzato e risolvere il nodo per famiglie e studenti. Bologna e i bolognesi si dividono su questi argomenti complessi, sui quali da anni si cerca una soluzione in grado di sbrogliare la matassa. Tra chi chiede "meno B&B in città così da riempire le case di persone che ne hanno bisogno" a chi domanda più agevolazioni "per i proprietari", la città riflette sulle idee che potrebbero dare una spinta alla risoluzione del tema casa, sempre più complicata da trovare a prezzi accessibili.

Nuove proposte per l'alloggio a Bologna

Davide Bicocchi sostiene che a "Bologna ci siano troppi immobili in mano a poche persone. Queste ultime alzano i prezzi a loro piacimento, rasentando la speculazione. Credo che per risolvere il problema dovrebbero esserci meno B&B sotto le Due Torri perché penalizzano chi ha urgenza di trovare casa in centro storico a prezzi sostenibili, come ad esempio le famiglie o studenti/lavoratori".

Una situazione articolata da risolvere guardando anche a quanto di buono avviene in alcuni paesi europei. "Mettere un tetto massimo di prezzo non funzionerebbe. Anzi, agevolerebbe il nero e spingerebbe le persone a non affittare" - sottolinea Paolo Sticcotti -. Invece, in Europa i giovani trovano casa a canone agevolato tramite delle cooperative studentesche, le quali rendono accessibili città che di norma non lo sono, ad esempio Zurigo. Servirebbe una cosa simile anche a Bologna".

Possibili soluzioni

Una possibile soluzione, secondo alcuni, è quella di cercare "casa lontano dal centro", anche fuori provincia, in territori facilmente raggiungili con i mezzi (autobus o treno, ndr). Non è d’accordo con questo punto lo studente fuorisede Filippo Tonello: "Secondo me le residenze Er.go o di altre realtà sono troppo poche - dice -. È dura riuscire a calmierare i prezzi senza questo tipo di abitazione. Soprattutto perché i proprietari privati spesso sono disinteressati e danno in affitto una casa mal ridotta a prezzi esorbitanti".

La tattica per trovare casa a Bologna, secondo degli studenti di passaggio in via Zamboni, "è muoversi con netto anticipo". Soltanto in questo modo "si riesce a scegliere l’abitazione che si vuole e a prezzi non eccessivamente alti". Anche se, dicono sempre gli stessi ragazzi, "le cifre attuali sono intollerabili per chiunque, non solo per noi studenti", aggiungono chiedendo la possibilità di un concordato tra Comune e Università che aumenti le case da destinare alla locazione a canone calmierato.

Proposte alternative

Martina Zucchetti, invece, propone di "rendere accessibili alcuni spazi nei conventi. In quel luogo si potrebbero creare stanze per tutti a canone agevolato, sia per giovani che per famiglie. Oppure, garantire le lezioni a distanza per chi abita troppo lontano e non riesce a raggiungere la città", afferma.

"Un disagio che colpisce anche le attività", avverte Massimo Tavarnesi. "Ora che Bologna è tutta un B&B - continua - chiunque fa fatica a trovare una locazione per tutto l’anno. E aumentano anche i prezzi d’affitto degli uffici. In passato, durante il primo boom di studenti, erano solo le famiglie in difficoltà. Adesso sono anche i giovani a risentire degli aumenti post Covid, soprattutto se si decide di affittare da privati o agenzie".

Una difficoltà che sembra senza risoluzione. "I nostri ragazzi non possono permettersi le case a prezzi così elevati e tanti se ne vanno o scelgono di non venire in città. Fortunatamente si sta intervenendo sugli affitti brevi per limitare questo fenomeno", dichiara Marco Serra. Che aggiunge una sua proposta: "Penso che bisognerebbe recuperare e ristrutturare le case sfitte, dandole poi in locazione a canone calmierato a chi ne ha più bisogno, famiglie e studenti", conclude.