La forza del paesaggio nella pittura

Nicoletta

Barberini Mengoli

Il paesaggio era il genere dove quasi naturalmente si esprimevano le istanze di quel vasto orientamento culturale europeo che si identificava nel Simbolismo e che costituiva, pur nelle diverse interpretazioni, la sensibilità comune agli artisti dell’ala culturale più avanzata e proiettata verso la modernità, ossia verso il Novecento. Anche Gabriele D’Annunzio, come giovane critico d’arte, aveva individuato nella pittura dei paesisti i principi di una nuova estetica. Le varie mostre del passato sino ad arrivare a quelle odierne, alcune in corso anche in questo momento, testimoniavano e testimoniano l’interesse del pubblico a questo tema. La pittura di paesaggio della fine ‘800 era intesa come poesia della natura. Ogni mezzo, dal nuovo strumento della fotografia, a quello più tradizionale del disegno, al bozzetto eseguito all’aperto, era uno stadio da cui partire per una personale rielaborazione dell’artista. Esempi ne abbiamo nei pittori bolognesi dalla metà del ‘800 come Luigi e Flavio Bertelli, Ugo Guidi, Fabio Fabbi, Gugliemo Pizzirani, Giuliano Amadori, Giulio Fiori, Coriolano Vighi che, ognuno con sfaccettature diverse, hanno rappresentato la natura nelle loro tele in maniera importante e incisiva. Il fine era il superamento del vero, l’interpretazione di uno stato emotivo nell’osservazione di un paesaggio, in un particolare punto e in una particolare ora del giorno. La pittura cosiddetta en plain air era tra le più considerate sia da noi in Italia che in Francia. Mentre l’Ottocento moriva e con esso anche la variopinta atmosfera della Belle époque, una generazione di giovani artisti si poneva in aperto conflitto con il sistema ufficiale delle correnti artistiche, contestando i criteri conservatori e selettivi. La storia e gli eventi cambiano. Il volo aereo, l’ebbrezza della visione dall’alto, la sconfitta della gravità, la trasfigurazione della visione attraverso la velocità, sono elementi costanti della poetica futurista. Uno dei periodi più originali ed esaltanti dell’inizio del Novecento.

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