
Pina Di Tullio, al centro con la collana di corallo, assieme alle colleghe ’perline’
L’annuncio del ministro Adolfo Urso apre al rilancio della Perla e finalmente anche le ‘perline’ possono esultare. "La commozione è tanta", dice la storica ricamatrice Pina Di Tullio. "Un’emozione incredibile, sto provando a non piangere. Ho passato diversi momenti brutti, ora finalmente qualcuno crede in noi".
La vertenza è risolta. "L’azienda è fatta con le nostre mani. Mi aspettavo una risoluzione positiva? Certo, ci ho creduto fin dall’inizio", racconta Di Tullio. Per le lavoratrici vivere con la cassa integrazione non è stato per nulla semplice, tante competenze infatti, purtroppo, sono andate perse.
"Sono felice di aver raggiunto l’obiettivo – continua la ricamatrice –. Io spero che tutte le perline che sono andate via possano ritornare e lavorare per rendere l’azienda quel brand storico che è stato".
Di Tullio pensa al futuro: "Un altro tema è quello della formazione delle nuove generazioni, su questo ci sono delle buone prospettive. Piano piano credo che qualche lavoratrice in più arriverà".
Finalmente si può gioire: "Forza, tenacia e unione – racconta –. Le donne sono brave in questo". Dal 10 giugno Di Tullio si aspetta "un compratore con un piano industriale ben fatto e che ci permetta di riprendere a lavorare immediatamente. Ecco cosa ci manca: la quotidianità del lavoro", confessa la ’perlina’. Però, una delle paure dei sindacati e delle lavoratrici è la speculazione: "Penso positivo. Di sicuro chi ha comprato ha capito il valore del marchio, non credo voglia spezzettare l’azienda e poi andare via".
Una cosa che Di Tullio spera, inoltre, è che "chiunque sia ascolti i nostri consigli, a prescindere che sia uomo o donna. Però se fosse donna sarebbe meglio perché vedono il futuro in un modo migliore".
Di Tullio poi punta sull’orgoglio: "A noi perline nessuno ci avrebbe dato un centesimo, ma con la caparbietà ci siamo riuscite – dice –. Quindi uomo o donna l’importante è che abbia intenzione di rilanciare il marchio e capisca che lavorare qui è un sogno". Durante tutta la giornata di ieri, la lavoratrice ha indossato una collana di corallo con un corno: "L’ho sempre portata in segno di scaramanzia, alla fine ha portato bene", conclude emozionata.
Giovanni Di Caprio