La gioia di Dandy Bestia "Meravigliosa sorpresa"

Il chitarrista e cantante: "E chi se l’aspettava? L’abbiamo saputo dai post in rete. Ma il vero motivo d’orgoglio è che ai nostri concerti ci sono tanti bambini"

di Pierfrancesco

Pacoda

Fabio Testoni, nome d’arte Dandy Bestia, è stato al fianco di Roberto Freak Antoni sin dagli esordi degli Skiantos. Dopo la scomparsa del cantante nel 2014, oltre a suonare la chitarra, è lui la voce del gruppo che a metà degli anni 70 ha inventato il rock demenziale e che è stato celebrato dalla BBC nel programma di Iggy Pop.

Testoni, ve lo aspettavate un riconoscimento così importante a quasi 50 anni dalla vostra nascita?

"Per nulla. E’ stata una meravigliosa, inaspettata sorpresa. Lo abbiamo saputo dai post che hanno invaso la rete, non solo quelli dei nostri fan, ma dei tantissimi appassionati di musica orgogliosi che un ‘Made in Italy’ del rock così particolare, unico, avesse avuto una esposizione internazionale tanto importante"

Scusi, ma lei lo sa come Iggy Pop vi ha scoperto?

"Questo rimane il grande, incredibile mistero di tutta la vicenda. Perché nella stessa puntata, in mezzo a capolavori del blues, del soul e dell’elettronica, Iggy Pop ha proposto anche un altro gruppo italiano, molto più famoso di noi, i Maneskin che hanno ovviamente altra considerazione planetaria. E se loro godono di grande notorietà anche in Inghilterra e America, lo stesso non si può dire degli Skiantos. Iggy Pop quel brano, tra l’altro così singolare, uno dei primi della nostra carriera, lo è andato a cercare, ha studiato, è entrato nel cuore di quell’epoca irripetibile, il disco è uscito nel 1978, figlio dei tumulti giovanili e della creatività del 1977".

Iggy Pop ha detto di voi che siete un gruppo ‘punk’. Vi riconoscete in questa definizione?

"Lo siamo stati, ma ci piace credere che siamo molto di più. I primi due album degli Skiantos, Inascoltable e Mono Tono, che contiene Eptadone, sono decisamente punk, nei suoni, nell’uso del rumore, in quel desiderio, fortissimo, di esprimersi al di là dei nostri limiti come musicisti. In realtà, noi ci siamo sempre considerati, e continuiamo a farlo, un gruppo hard rock. Poi, ovviamente, quando ci dicono che abbiamo inventato il rock demenziale, siamo molto felici".

Iggy Pop si è rivelato essere un vostro fan: ma gli Skiantos sono fan di Iggy Pop?

"L’ascolto dei dischi di Iggy Pop, sia quelli con gli Stooges degli anni 60, sia i suoi lavori solisti, è stato determinante per la nascita degli Skiantos. Noi ci ispiravamo, ci nutrivamo proprio di quel rock così immediato, diretto, senza compromessi del quale lui era il più grande esponente. Vogliamo bene a Iggy quanto lui ne vuole a noi!"

Gli Skiantos sono uno dei pochissimi gruppi a essere riusciti nel miracolo di piacere sia a chi vi segue dagli anni 70 che ai ragazzini. Eppure, per un adolescente, da quel periodo, è cambiato tutto.

"Il vero motivo d’orgoglio, per gli Skiantos, non è l’importantissimo sostegno di iggy Pop, ma il fatto che i nostri concerti, specie negli ultimi mesi, siano affollatissimi da bambini, l’età è sempre più bassa, si divertono con il nostro versante demenziale, abbiamo attraversato due generazioni"

Ma il vostro linguaggio, da ‘fatti questo slego’ in poi è molto lontano dal loro.

"E’ proprio questo l’aspetto più affascinante. I giovani riscoprono, attraverso la nostra musica, un periodo storico, un’epoca ancora troppo vicina per essere trattata dai libri di testo, si immergono nel clima culturale di una Bologna che non è mai stata così viva e creativa come allora. Lo ha detto anche Iggy!".

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