
L’altra faccia della finalissima C’è chi è rimasto a piedi all’ultimo minuto, ma non si è perso d’animo e ha raggiunto Roma in auto
Prima la grande beffa e il terrore di non riuscire a raggiungere l’Olimpico per la finale di Coppa Italia, poi l’incredibile avventura e l’esplosione di gioia quando il Bologna ha vinto. Lo raccontano, ancora provati, ma felici per il risultato storico, il direttore e la responsabile del marketing di Lavoropiù, Matteo Naldi e Barbara Martelli: 53 dipendenti dell’azienda sono stati lasciati a piedi all’ultimo minuto da una ditta di pullman la mattina stessa della trasferta che era stata organizzata da mesi nei minimi dettagli. E, come loro, altri tifosi, a centinaia. Sarebbero infattu 500 in totale gli appassionati rossoblù, tra cui appartenenti alla curva Bulgarelli (e molti avrebbero dovuto prendere parte alle prove della coreografia pre partita), vittime di quello che poteva sembrare, sul momento, un inconveniente. Ma c’è già chi parla di truffa. "Siamo pronti a muoverci per vie legali", dicono Naldi e Martelli. Il panico si è scatenato quando, mercoledì attorno alle 8.30, è arrivato un messaggio WhatsApp a chi, in Lavoropiù, aveva organizzato il viaggio, da parte della società di pullman: "C’era scritto che a causa di un guasto meccanico il pullman prenotato non era più disponibile e che presto saremmo stati contattati – racconta Martelli –. Abbiamo provato noi a contattare il numero, ma non ha mai risposto nessuno. Si sono fatti di nebbia. Un comportamento piratesco, al limite della decenza umana. Poi, sono state ore concitatissime. Abbiamo chiamato chiunque per un pullman, ma per il giorno stesso era impossibile e in più ci dicevano che avevano ricevuto diverse chiamate come la nostra e per lo stesso motivo. Allora ci siamo resi conto che eravamo finiti in un raggiro più grande di noi". I dipendenti, a quel punto, hanno preso le auto aziendali e alla volta dell’Olimpico sono partite undici macchine. "Dovevamo esserci, siamo sponsor di maglia da 17 anni, con il Bologna c’è un legame fortissimo".
Una certezza: "Il risultato storico ha annullato tutta l’amarezza per quanto ci è capitato. I colleghi hanno vissuto una parte di storia importante. E la disponibilità e l’entusiasmo con cui si sono imbarcati in questa avventura hanno fatto passare in secondo piano i disagi". Disagi – e danni – non di poco conto, considerando che Lavoropiù aveva pensato a sue spese a organizzare il catering in bus, ad assicurarsi i biglietti per la tribuna e a prenotare gli alberghi a Bologna per far riposare chi veniva da lontano una volta rientrato. Camere che invece sono rimaste vuote. "Abbiamo dovuto pensare ai parcheggi, telepass, benzina, e a prenotare altri alberghi, appena fuori Roma. L’abbiamo fatto volentieri, prima di tutto la sicurezza dei colleghi". "La premessa: sono comunque felice –così Naldi –. L’esito sportivo ha contribuito a rendere la giornata memorabile in tutti i sensi. Sono molto arrabbiato, certo, ma voglio vedere l’aspetto positivo e direi che ne siamo usciti a testa altissima".