La guarigione miracolosa riconosciuta dalla Chiesa

Pietro Nobilini, in fin di vita all’ospedale, ha una visione di don Marella e si salva "Ripresa completa, inspiegabile alla luce delle attuali conoscenze mediche"

Il miracolo preso in esame per ottenere la beatificazione di Padre Marella è la guarigione di Pietro Nobilini, artigiano, avvenuta nel 1985 a Bologna. Guarigione da una grave pancreatite cronica che, il 10 gennaio 2019, la Consulta medica della Congregazione delle Cause dei Santi riconosce come "rapida, completa e duratura, inspiegabile alla luce delle attuali conoscenze mediche".

Operato per un’ulcera perforata nel 1970, a 36 anni, dal 1983 Nobilini viene più volte ricoverato al Sant’Orsola. La diagnosi è di "pancreatite cronica e insufficienza esocrina pancreatica". A un primo intervento, nel gennaio 1985, ne segue però un secondo, per arrestare una violenta emorragia.

I medici non danno speranze alla famiglia. Sotto il cuscino del malato, la moglie Agnese fa mettere un’immaginetta di Padre Marella. Alle preghiere di Agnese si uniscono i parenti, le suore e la caposala.

Pietro Nobilini, da bambino, era stato uno dei ‘ragazzi’ accolti in una delle Case famiglia fondate dal sacerdote. Il legame con il sacerdote di Pellestrina era rimasto molto forte. Tanto che era stato chiamato proprio don Olinto a celebrare le nozze fra Pietro e Agnese.

In ospedale, appena si risveglia dall’anestesia, Nobilini chiama a sé la moglie. Lo ricorda lei stessa, in un’intervista al Carlino del 2013: "Mi avvicino al letto e Pietro mi dice ‘ho visto Padre Marella mentre mi operavano’".

Non solo. Durante la visione, il sacerdote "gli diceva di stare tranquillo, che sarebbe guarito, che avrebbe superato quelle terribili emorragie e che tutto si sarebbe risolto per il meglio".

A un certo punto, rivolto alla suora che lo assiste, Nobilini dice di avere visto qualcosa sulla parete di fronte a lui. Alla suora pare di vedere una macchia, ma lui è convinto che sia l’immagine di Padre Marella.

"Non c’è niente", gli dice anche Agnese. Di lì a poco, il 23 marzo 1985, Nobilini guarisce e viene dimesso. Morirà vent’anni dopo, "di tutt’altra malattia", precisa Agnese.

Per la Congregazione delle Cause dei Santi "appare evidente la concomitanza cronologica e il nesso tra l’invocazione" a Padre Marella e "la guarigione dell’uomo, che in seguito ha goduto di buona salute ed è stato in grado di gestire una normale vita relazionale".

Sulla guarigione di Nobilini, ritenuta miracolosa, dal 13 giugno 2007 al 31 ottobre 2008 viene istruita dalla Curia di Bologna l’inchiesta diocesana, la cui validità giuridica è stata riconosciuta dalla Congregazione delle Cause dei Santi con decreto del 30 ottobre 2009. Nel gennaio 2019, l’atto finale della Consulta medica.

Luca Orsi

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