La Lega torna in visita al Pilastro "Pronti ad ascoltare i residenti"

Il gazebo in via Pirandello. L’iniziativa a pochi giorni. dall’arresto della coppia . residente in via Deledda

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Un gazebo, sistemato in via Pirandello, per "ascoltare i residenti e raccogliere le loro segnalazioni". In anticipo di un paio di giorni rispetto all’annunciata assemblea sulla sicurezza del Pd, è la Lega a tornare nel quartiere della famosa ‘citofonata’ di Matteo Salvini alla vigilia delle passate elezioni regionali. Questo pomeriggio, dalle 15 alle 18, come spiega Dario Nobile, referente del Carroccio per il Quartiere San Donato-San Vitale, "la Lega incontrerà i cittadini del Pilastro, nel gazebo in via Pirandello, di fronte al civico 18. Il nostro obiettivo è ascoltare i residenti, raccogliere le loro segnalazioni e condividerle con chi ha il compito di controllare che la legge sia rispettata".

L’iniziativa arriva a pochi giorni dall’arresto della coppia che viveva proprio nell’appartamento di via Grazia Deledda a cui un anno fa il leader del Carroccio, accompagnato da una residente, aveva citofonato. Un arresto considerato una rivincita per il partito. "Non ci interessano le polemiche, né il ridicolo tentativo del Pd di rivendicare meriti che non ha. È evidente come da parte di Acer e del Comune la vigilanza sia stata quantomeno insufficiente. I fatti emersi, in seguito al blitz dei giorni scorsi, rafforzano la nostra convinzione: occorre modificare il regolamento comunale di assegnazione degli alloggi popolari, per garantire che edifici di proprietà pubblica siano abitati da persone perbene e non dagli ultimi arrivati", insiste Michele Facci, referente Lega per Bologna. "Invece di isolare e denigrare i bolognesi onesti che subiscono l’arroganza degli spacciatori, qualcuno a sinistra avrebbe dovuto intervenire – prosegue ancora Dario Nobile –. Se da parte dell’amministrazione ci fosse stata più attenzione verso le richieste di chi vive al Pilastro, in questi anni si sarebbe venduta meno droga e si sarebbero arricchiti meno delinquenti. Quanti pusher vivono indisturbati nelle case popolari? Quanti le utilizzano come base di spaccio? Merola e compagni non lo sanno o non lo vogliono sapere".

Di diverso avviso l’assessore alla Sicurezza di Palazzo d’Accursio, Alberto Aitini. "Ritengo che non ci sia nessun ritardo da parte nostra e che dobbiamo tutti cercare di affrontare con massima serenità il fenomeno dello spaccio e del consumo delle sostanze stupefacenti, come io e il Comune facciamo ogni giorno. Non c’è nessuna mancanza di ascolto – ha sottolineto l’assessore ieri in Comune –, le segnalazioni dei cittadini sono quotidiane e ogni segnalazione non viene mai sottovalutata e viene approfondita, in particolare mettendo in contatto il segnalante con le forze dell’ordine o segnalando direttamente, cosa che io ho fatto svariate volte".

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