
L’affresco, custodito nella cappella in Santo Stefano, è stato restaurato grazie al Rotary Valle del Savena.
Grazie al Rotary Club Valle del Savena è stata restaurata la Madonna della Consolazione che era nella ex cappella della Madonna Gravida nella basilica di Santo Stefano. Inaugurata ieri alla presenza del cardinale Matteo Zuppi, si è potuto ammirare il lavoro realizzato dal Laboratorio degli Angeli di Camilla Roversi Monaco, curato da Anna Maria Sichel e da Roberta Parisi. Franco Faranda, studioso d’arte, ha approfondito la storia che ruota attorno all’immagine restaurata, che dal 1922, si trova nella omonima Cappella della Consolazione, ma che prima era nel chiostro grande, al posto della Madonna Gravida, che oggi a sua volta è custodita su una parete della cappella della Trinità. Quest’ultima risalente alla metà del XIV secolo ed attribuita a Simone dei Crocefissi, era nel suo luogo d’origine perfettamente integrata con gli affreschi soprastanti e laterali del ciclo di Bartolomeo Cesi eseguiti nel 1574, la cui iconografia trovava compimento appunto nella immagine della Madonna Gravida. Il restauro, costato circa 7.000 euro, come ha sottolineato il presidente del Rotary, Luigi Severino, è il risultato di un progetto che coinvolge la città, i cittadini ed il territorio. Le restauratrici hanno rimosso dalla Madonna della Consolazione, risalente alla fine ‘300 primi ‘400, lo sporco e le incrostazioni saline, facendo riemergere il ricco decoro del mantello della Vergine. Il tutto è stato molto apprezzato anche da Luca Maioli della Sovrintendenza che ha seguito il lavoro sull’affresco dall’inizio. Infatti la Madonna era talmente rovinata che quasi si credeva impossibile restituirla al suo splendore. Tutti gli elementi del dipinto analizzati lo attribuiscono presumibilmente, secondo Faranda, a Lippo di Dalmasio. Ma gli studi continuano.