BEPPE BONI
Cronaca

La Madonna e il sogno della funivia

Amo la Funivia per San Luca, chiusa nel 1976. Un mezzo di trasporto ecologico, silenzioso e panoramico, riproposto in varie occasioni senza successo. Con l’approvazione di sindaco e Curia, un serio progetto di rifacimento è stato inserito nella realizzazione del Tram linea Blu previsto per i prossimi anni. Ora c’è la contestazione della linea Blu, per cui mi chiedo se andrà a compromettere il progetto della nuova funivia.

Piero Ingenni

Risponde Beppe Boni

La funivia che porta alla Madonna di San Luca è uscita dal libro dei sogni per entrare in quello dei progetti da realizzare nei prossimi anni. I tempi? Probabilmente lunghi, ma avere già sul tavolo un’idea tecnicamente realizzabile è un primo passo. I bolognesi vogliono bene alla Madonna di San Luca e la funivia è un simbolo nel cuore di tutti. Bisogna mettere mano al portafoglio e servono 25 milioni. Il progetto, collegato alla Linea Blu del tram, contiene già le indicazioni per le stazioni di partenza e arrivo. È previsto infatti un ‘binario’ parallelo alla linea che va da San Lazzaro a Casalecchio, con un collegamento diretto alla funivia che permetterebbe di raggiungere il santuario della Madonnina. E su questo percorso, per fortuna, non si dovrebbero incontrare i mattacchioni che scendono a rotta con le bici da downhill lungo i portici. Sono gli spericolati che piacciono alla Sardina Mattia Santori, delegato al turismo, e che invece non piacciono al sindaco. Ecco la storia della funivia. Fu realizzata nel 1888 ma chiuse nel 1889. Nel 1928 la Società Sacef avviò i lavori per la riapertura. L’inaugurazione avvenne il 14 maggio 1931 alla presenza del ministro Costanzo Ciano e del sottosegretario Leandro Arpinati, ex podestà di Bologna. Chiusa nel settembre 1944 a causa della guerra, riaprì nel 1950 e cessò l’attività nel 1976.

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