ROSALBA CARBUTTI
Cronaca

La malamovida in via Petroni. Clancy schiera gli ’street host’: "E serve un altro test sul rumore"

La vicesindaca: "In piazza Aldrovandi tre operatori per indagare le abitudini della gente della notte". E rassicura i residenti: "Ambulanza bloccata in strada dalla folla? Era solo ferma per un intervento". .

La malamovida in via Petroni. Clancy schiera gli ’street host’: "E serve un altro test sul rumore"

La malamovida in via Petroni. Clancy schiera gli ’street host’: "E serve un altro test sul rumore"

"L’ambulanza bloccata in via Petroni dalla folla? In realtà, nonostante il grande afflusso di gente, è riuscita a raggiungere il paziente che si era ferito a una caviglia. Si è fermata, per scelta, per portare a termine l’intervento...". La vicesindaca Emily Clancy che ha anche la delega della ’notte’, chiarisce la dinamica del mezzo di soccorso immortalato in un video da un residente nella notte fra il 3 e il 4 ottobre e tenta di rassicurare sulle prossime mosse dell’amministrazione sulla ’malamovida’. Da un nuovo monitoraggio dell’impatto acustico in via Petroni a nuove figure specializzate, capaci di analizzare le abitudini della gente della notte.

Non crede che tutta quella gente in strada sia comunque un rischio per il passaggio dei mezzi di soccorso?

"Eviterei allarmismi, vista l’esasperazione dei residenti. L’altra notte, nonostante le tante persone, è riuscita a passare. A volte i flussi di gente sono ordinati...".

I residenti si sentono ostaggio della movida e del rumore...

"Come amministrazione siamo fortemente impegnati. Stiamo facendo un monitoraggio costante, sono in campo gli street tutor, in contatto con la polizia locale, gli ausiliari di prossimità e abbiamo messo in campo ’gli street host’".

In che cosa consistono?

"È un progetto pilota, sull’esempio di Amsterdam. Gli ’street host’ sono operatori sociali che indagano le abitudini dei frequentatori della notte e accolgono i flussi, come ‘osti della notte’. Sono formati sulla riduzione del danno, la gestione dei conflitti, danno informazioni sui mezzi di trasporto e sull’offerta culturale in città".

Quanti sono gli street host?

"Ora tre, in campo da due settimane in piazza Aldrovandi. Ma, dopo il test, puntiamo ad aumentare il numero e la presenza in altre zone della città".

Resta il nodo del rumore. I comitati lamentano di non avere avuto risposte dal Comune alle diffide. E AssoPetroni vuole passare alle vie legali...

"Stiamo predisponendo una risposta, con le ultime verifiche. Ma anticipo che insisteremo con Arpae per una nuova rilevazione sull’inquinamento acustico di via Petroni".

Non potevate richiederla prima?

"Arpae ha svolto rilievi nel 2010 e nel 2012. Da queste evidenze, dal settembre 2012 via Petroni chiude prima delle altre strade: alle 22 si fermano i negozi di vicinato, alle 23 i laboratori artigianali, all’una i pubblici esercizi. Nel 2016 fu fatto un ulteriore monitoraggio, ma con un focus sui superati limiti acustici dei numerosi locali della via. Oggi c’è bisogno di nuovi rilievi, aggiornati, così da adottare le misure più adatte alla luce del ‘Piano della notte’".

Come procede il ’Piano’?

"Dopo un lavoro d’indagine importante, in un anno e mezzo abbiamo attivato i bus notturni, aumentato la nostra presenza in strada, stiamo predisponendo corsi di formazione per baristi e buttafuori, cambiato la gestione dei rifiuti".

C’è ancora l’idea di spostare la movida fuori dal centro?

"C’è l’idea di una città policentrica, per questo stiamo lavorando sulla fiera e sugli usi temporanei in altre zone della città".