Bologna, la mamma di Davide Ferrerio: "Chiedo la grazia per mio figlio"

Il 22enne è in coma al Maggiore dopo il pestaggio di Crotone. La preghiera dei genitori alla Madonna di San Luca. Il fratello Alessandro: "Ora doveva essere allo stadio a fare il tifo"

"Come può una madre vedere il proprio figlio in un letto di ospedale che lotta attaccato a un filo". Giusy Orlando, la madre di Davide Ferrerio, prende un profondo respiro prima di parlare di fronte alla schiera dei pellegrini rossoblù che hanno organizzato, per il ragazzo in coma e la sua famiglia, un pellegrinaggio al santuario della Madonna di San Luca. Dopo due settimane dall’aggressione a Crotone, Giusy (come tutti) non riesce a spiegarsi come un ragazzo, quasi coetaneo di Davide, possa essersi macchiato di così tanta malvagità. "È la crudeltà di una persona che, senza chiedere a mio figlio nemmeno le generalità, l’ha aggredito. Mio figlio è stata la vittima sacrificale di un carnefice che non si è fatto scrupoli. E non gli ha dato un semplice pugno, ma l’ha percosso selvaggiamente come se davanti si fosse trovato il peggior nemico della sua vita".

Davide Ferrerio e la processione- preghiera a San Luca
Davide Ferrerio e la processione- preghiera a San Luca

Ad un certo punto Giusy si volta di spalle ai pellegrini che, con grande rammarico, si stavano immedesimando in quel dolore così grande. Gli occhi della mamma di Davide fissano le porte del santuario: "Io non voglio e non posso pensare alla mia vita senza Davide. Quindi chiedo a te, Madonna di San Luca, di intercedere presso Dio... Ti chiedo una grazia in nome di tutti i santi affinché possiate intercedere per Davide e aprirgli tutte le porte che servono. Restituitemi mio figlio".

Poi Giusy si rivolge direttamente a lui: "Davide, se mi stai ascoltando ricordati che tu sei un guerriero e che hai vinto già tante battaglie nella tua vita, ma ora devi vincere la prova più dura e uscire da questa ingiustizia. Devi vincere il male che hai incontrato quel giorno. Ti prego, figlio mio, ascolta queste preghiere".

ll padre, Massimiliano, fatica a trovare le parole giuste per esprimere il proprio strazio. Travolto dagli abbracci di tutti i presenti recupera appena le forze per ringraziare i pellegrini: "Oggi mi avete trasmesso della positività – dice rivolgendosi ai fedeli raggruppati nel giardino del santuario – e questa positività mi serve per trasmetterla a Davide, renderlo più forte e aiutarlo a combattere questa battaglia che sta affrontando. Sono sicuro che mio figlio stia sentendo tutta questa vicinanza. Con l’aiuto di tutti ce la può fare!".

Alessandro, il fratello maggiore di Davide, mentre percorre gli scalini verso il santuari, non fa altro che pensare a tutte le volte che quella stessa salita, fin da quando era piccolo, l’ha portata a termine assieme al fratello quasi come se fosse una sfida. "Salendo al santuario ho ripensato a tutte le volte in cui siamo saliti qui io e Davide. E riflettevo proprio su come per lui questa faticosa salita fosse in realtà una semplice passeggiata. E allora, adesso, io sono convinto che anche questa battaglia così ardua lui la supererà, prendendosi tutta la calma e il tempo che gli serve", dice.

Rossoblù a San Luca: "Davide, torna presto"

Ma con il fratello, Davide condivideva soprattutto la passione per il Bologna. E risalendo gli scalini Alessandro si è spesso soffermato a guardare, dalla distanza, gli spalti del Dall’Ara che si intravedono lungo il percorso: "Guardavo questo stadio e mi veniva da pensare al fatto che lui, ora, doveva essere lì e invece al momento non ci può essere. Doveva trovarsi lì a sostenere il Bologna, la sua squadra del cuore. Era da oltre un mese che Davide mi diceva di voler andare con me allo stadio. Quest’anno aveva anche fatto l’abbonamento. Mi diceva che quando saremmo rientrati entrambi a casa qui a Bologna avremmo ripreso assieme tutta la nostra vita. Saremmo andati in palestra assieme e saremmo usciti di sera in giro per la città".

Alessandro, assieme ai genitori, tutti i pomeriggi va a trovare Davide all’ospedale Maggiore. È dura anche per lui, ma il pellegrinaggio ha rafforzato la sua speranza: "Ringrazio tutti i pellegrini rossoblù per essere vicini a noi in un momento così difficile. Mostrandoci il vostro affetto ci permettete di essere più positivi e di trasmettere questa positività in Davidino".

 

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro