Green pass al lavoro, la mappa delle imprese di Bologna che pagano i tamponi

Michele Bulgarelli, segretario delle Fiom: "Ci preoccupano le verifiche nelle piccole ditte. I dipendenti ci informino delle anomalie"

La Fiom ha elaborato una mappatura delle aziende

La Fiom ha elaborato una mappatura delle aziende

Bologna, 15 ottobre 2021 - Controlli per il 60% dei lavoratori delle aziende metalmeccaniche da cento dipendenti in su, a campione per gli altri. Oggi scatta l’ora X del Green pass sul posto di lavoro e la Fiom tira le somme sulle decisioni prese dalle imprese per mettersi in regola con il decreto. Le tute blu Cgil hanno effettuato una mappatura su 85 imprese metalmeccaniche della provincia, di fatto quelle con almeno 100 dipendenti. Insieme occupano circa 25.500 lavoratori (sui circa 60mila metalmeccanici totali della provincia). La maggioranza delle aziende mappate, 47 per 15.500 lavoratori, svolgerà i controlli all’ingresso sul 100% dei dipendenti, ogni giorno. Le altre 38, che occupano 10.000 lavoratori, faranno controlli a campione.

Dati sostanzialmente positivi per il segretario della Fiom bolognese, Michele Bulgarelli: "La maggior parte delle aziende applica un sistema sicuro e rigoroso nell’applicazione della norma". Le preoccupazioni aumentano al diminuire del numero di dipendenti: il numero di lavoratori medio è pari a 330 nelle aziende che svolgono controlli a tappeto e pari a 263 in quelle che li fanno a campione. Il rischio è che all’ulteriore calo dei dipendenti corrisponda una scelta verso i controlli randomizzati. Strada che non piace alle tute blu Cgil: "Col controllo a campione c’è il rischio che il lavoratore privo di Green pass venga controllato quando è già all’interno dell’azienda – spiega Bulgarelli –. In questo caso scattano sanzioni molto più pesanti di una sospensione: si rischiano la multa e il licenziamento". Poi c’è anche un aspetto di sicurezza: "Ci preoccupano i rischi di comportamenti nelle piccole imprese: qui c’erano le peggiori criticità a inizio pandemia, quando si lavorava anche in assenza di dispositivi di protezione, e si rischia un maggiore allentamento del rispetto delle norme".

La mappatura della Fiom censisce anche le aziende che hanno optato per la gratuità, totale o parziale, dei tamponi. Attualmente si parla di 18 imprese che occupano 12mila lavoratori. La situazione è variegata. C’è chi riconosce parte del costo del tampone e chi lo copre per intero, chi lo paga per un mese (come Ducati e Ima) e chi lo copre senza limiti temporali nelle farmacie convenzionate (gruppo Coesia).

Lamborghini copre il tampone solo a chi ha avviato il percorso vaccinale. Sale anche il contatore delle aziende che hanno avviato un percorso di formazione e informazione: sono 19, con 11mila lavoratori occupati. Oggi Bulgarelli non prevede cataclismi nella metalmeccanica bolognese: "Potrebbe esserci qualche problema organizzativo nelle aziende rigorose, ma penso che le grandi siano arrivate preparate a questo momento. Nelle prossime ore – avverte – si capirà, nella piccola e media impresa, che ci deve essere rigore nel rispetto delle norme. Invitiamo i lavoratori a segnalarci anomalie".

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