La meridiana in San Petronio incanta ancora

Nicoletta

Barberini Mengoli

Un evento affascinante da ricordare: un’eclissi parziale di Sole visibile da ogni parte di Italia. Ma chi era presente martedì 25 ottobre tra le 11,45 e le 12,45 nella Basilica di San Petronio, è rimasto incantato dallo spettacolo del disco solare, ancora in parte oscurato dalla Luna, che transitava sulla linea della meridiana tracciata da Giovanni Domenico Cassini che, con i suoi 67,27 metri è la più lunga al mondo in luogo coperto. Fu realizzata nel 1655 dall’astronomo ligure, in sostituzione di una precedente tracciata nel 1575 dal padre domenicano Egnazio Danti. La prima meridiana prendeva luce da un foro praticato in parete, non più utilizzabile quando la Basilica venne ampliata. Basilica la cui ciclopica costruzione iniziò nel 1390 e fu affidata all’architetto Antonio di Vincenzo; solo dopo secoli di lavori, che finirono nel 1659, si è giunti alle dimensioni di oggi. Il Cassini, insegnante di matematica e astronomia nella nostra Università, ottenne

dal Senato bolognese l’autorizzazione a realizzare uno strumento maggiore del precedente, che prendesse luce dalla sommità di una delle volte, a 27 metri di altezza, dalla cui verticale fu tracciata una linea Nord – Sud. Questo strumento, tuttora perfettamente funzionante, procurò grande fama al Cassini, al punto che alcuni anni dopo il primo ministro francese lo invitò a Parigi a dirigere l’Osservatorio che stava per essere concluso. In questa odierna occasione, gruppi di astrofili si sono resi disponibili per far osservare l’eclissi in vari luoghi della città, introducendo ai fenomeni del cielo anche i non esperti. Nella nostra Basilica hanno partecipato Giovanni Paltrinieri, esperto di orologi solari e meridiane, che il pubblico conosce e apprezza per le sue visite guidate al sottotetto e alla meridiana che tanto successo hanno riscosso negli anni, e Romano Serra, tra i fondatori e animatore del Museo del Cielo e della Terra di San Giovanni in Persiceto.