
L’arcivescovo Matteo Zuppi ha lanciato un messaggio di pace prima della messa, presieduta dal vicario Giovanni Silvagni
Pace, speranza e unità: "Evviva Maria". L’arcivescovo Matteo Zuppi accoglie con queste parole la Madonna di San Luca mentre si fa strada in una Cattedrale di San Pietro gremita. La messa, presieduta da monsignor Giovanni Silvagni, vicario generale della Diocesi, inizia poco dopo le 19. Prima di lasciare spazio al suo vicario per la celebrazione del rito liturgico, Zuppi osserva l’effigie: "Camminare con Maria ci dà modo di ammirarne la sua luce, così bella, piena e calda, il corteo ci permette anche di meravigliarci dei tanti particolari della nostra città – continua il cardinale –. Maria brilla della luce dell’amore, così ne riconosciamo la bellezza. Lei porta il signore Gesù Cristo in mezzo a noi e ci fa sentire Chiesa, cioè la famiglia di Dio".
Dopo che tanti applausi accolgono la Madonna, Zuppi riprende la parola: "In questo anno di Giubileo la parola fondamentale è speranza, non si vive senza di essa e non c’è futuro. Senza speranza tutto si basa sul presente. Allora Maria, che si apre alla speranza, fa suo il mistero di Dio e ci aiuta riconoscerlo – sottolinea Zuppi –. A maggior ragione in un momento segnato dalla paura, dalla guerra e dalla violenza come quello attuale, Maria ci aiuta a vedere la speranza e ci aiuta a essere uomini e donne di speranza".
Ormai più di un mese fa è scomparso Papa Francesco. Zuppi ne parla ancora una volta sull’altare: "Ricordiamoci di lui", dice. Nelle settimane scorse il cardinale ha partecipato al Conclave. Così, citando il nuovo Santo Padre, papa Leone XIV, Zuppi rammenta di quando "nel 2023 era qui in mezzo a noi", raccontando e descrivendo la visita di Prevost a Bologna, avvenuta nel maggio del 2023, proprio durante la celebrazione della Madonna di San Luca. L’evento è stato per Leone XIV un’occasione per conoscere la devozione bolognese.
Il giorno dopo, su invito dello stesso Zuppi, l’attuale Pontefice ha presieduto la messa in Cattedrale: "Ci ha aiutato nella preghiera, sia ora il testimone della speranza e serva per la pace e l’unità – racconta Zuppi –. Siano questi giorni di preghiera, intimità e anche di qualche lacrima".
La parola passa poi a Silvagni per celebrare la messa. "Viviamo con intenso amore questi giorni", dice il vicario. Anch’egli ricorda quei giorni di maggio di due anni fa: "C’era un prete, vestito in giacca e pantaloni, si capiva che era un vescovo", racconta Silvagni riferendosi al Santo Padre. "Chi l’avrebbe mai detto che sarebbe diventato un nome così importante in così poco tempo", ricorda ancora il vicario.
Pace e unità "sono state le sue prime parole da Pontefice", sottolinea Silvagni. E lo sono state anche quando è approdato a Bologna: "Era incuriosito da tutta questa nostra celebrazione. Il Signore ora lo ha messo a capo del suo popolo. Ecco la chiesa e le meraviglie di Gesù Cristo", afferma Silvagni.
Zuppi, dopo la messa, è rientrato in cattedrale alle 21 per il rosario e la preghiera con l’Adorazione Eucaristica. Seduti tra i banchi ci sono anche l’assessore ai Lavori pubblici Simone Borsari e l’assessore alla Nuova mobilità Michele Campaniello. Tra le autorità civili e militari, anche il questore Antonio Sbordone, il generale dei carabinieri Ettore Bramato e il prefetto Enrico Ricci, insieme a migliaia di fedeli.
Giovanni Di Caprio