La Montagnola riapre con la musica italiana

Giovedì il primo concerto per la rassegna ’Sugarhill’ con la chitarra di Stefano Pilia "Sonorizzerò quello spazio"

Migration

Sarà il primo artista a esibirsi nel parco della Montagnola giovedì, per il piccolo festival Sugarhill, che prenderà vita con un programma tutto italiano e ’indie’, accanto alla baracchina azzurra, rinominata da alcuni mesi ’Frida nel Parco’.

Stefano Pilia – musicista diviso tra progetti personali e collaborazioni multiple, già nei Massimo Volume, Zu e Afterhours – porta il suo live in solo con protagonista la chitarra, in un ambiente raccolto che mette sotto i riflettori concerti di artisti italiani, lontani dal pubblico delle grandi folle. "Ed è un po’ come ricominciare dall’essenziale", dice il musicista che aveva tenuto il suo ultimo concerto a Bologna al Raum, a febbraio e con gli Zu a Londra alla fine dello stesso mese.

Pilia, che concerto proporrà in Montagnola?

"Presenterò il mio live in solo che porto in giro ormai da molti anni, frutto di una ricerca sulla chitarra, sull’elettronica e sull’idea di un percorso elettroacustico e acusmatico attraverso la chitarra: quindi lo strumento viene in grossa parte trasfigurato, reso più astratto rispetto a quello che normalmente siamo abituati a riconoscere come tale".

La sua presenza in scena sarà molto minimale.

"Sarò con la chitarra, dei pedali, dei mixer modulari che sono sul tavolo. C’è una specie di manipolazione continua del suono della chitarra e di una struttura narrativa, che percorro attraverso delle composizioni ma anche l’improvvisazione. Il live, però, inteso musicalmente, non sarà minimale".

Il suo live ha assorbito qualche evoluzione elaborata durante l’isolamento?

"Sì, perché è un percorso che mi segue in tutte le mie esperienze. Cambio i parametri dell’improvvisazione e anche il luogo. In questo caso la Montagnola, che mi piace molto, di certo aggiungerà qualcosa con la sua suggestione, così come la musica sarà per lo spazio protagonista, una sorta di sonorizzazione".

Come ha vissuto musicalmente il periodo del lockdown?

"Ho lavorato su varie cose che ho sentito come presenza simbolica in un momento tanto difficile. E mi riferisco ad esempio a Memoryscapes Sound Live, sonorizzato in streaming per Home Movies il 25 aprile. Nonostante le restrizioni, l’epidemia che non permetteva di suonare dal vivo, era importante celebrare il 25 aprile e trovare un modo alternativo per farlo. Poi nello specifico non amo particolarmente i live in streaming, la musica non può essere presentata in questi termini, a meno che non esista un progetto specifico pensato per quel formato. Può avere un senso in una fase di passaggio, come testimonianza e presenza per manifestare empatia e condivisione".

Benedetta Cucci© RIPRODUZIONE RISERVATA

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro