"La nostra Bologna nel nuovo Coliandro"

L’ottava stagione della serie targata Manetti Bros. riparte il 22 settembre. E i sequel di Diabolik stanno nascendo nei nuovi studios

Coliandro girato a Bologna

Coliandro girato a Bologna

di Benedetta Cucci

La casa ce l’hanno ancora a Roma, ma ormai la loro terra promessa è Bologna. I Manetti Bros., Marco e Antonio, sono sempre più bolognesi, visto che sono già alle prese con due sequel di Diabolik (il primo uscirà a dicembre nelle sale) di cui stanno facendo casting, ricerca location e scenografie dentro i padiglioni fieristici riconvertiti in ’studios’ felsinei. Ma stanno anche attendendo l’uscita di Coliandro 8 che arriverà su Rai2 dal prossimo mercoledì 22 e che hanno girato a Bologna (le storie sono sempre firmate da Lucarelli e Rigosi) ai tempi del secondo lockdown con coprifuoco e della zona rossa, quando, tra tamponi e contagi, il set era blindatissimo. Ma ce l’hanno fatta, tra agosto e novembre 2020, a finire le riprese che ancora una volta hanno invaso Bologna. Due delle quattro puntate (Intrigo Maltese, Kabir Bedi, Il tesoro nascosto, Il fantasma con gli attori bolognesi Gianluca Roncato e Andrea Ascolese) le ha dirette Milena Cocozza, già aiuto regista.

Marco Manetti, cosa succederà in queste nuove puntate di Coliandro?

"Come sempre tante cose, ma prima di tutto, ed è il fatto più importante della stagione, è che esordirà un’altra regista, perché abbiamo fatto due puntate noi e due puntate sono firmate da Milena Cocozza".

Lo scorso novembre avete girato una bella scena di intrigo dietro al nuovo comune di piazza Liber Paradisus, che si presta particolarmente alla suspense, in quali altre zone della città vi siete spinti?

"C’è come al solito molta Bologna nella serie, ma anche campagna e ‘provincetta’, ovvero provincia vicina tra un locale di striptease e una famosa lavanderia. Molte scene sono state girate in centro, in zona universitaria, piazza VIII Agosto, una grande sequenza alla Certosa, c’è la Montagnola, piazza Maggiore e il Pavaglione".

Dopo tanti anni che girate Coliandro, la città non ha più segreti per voi. Cosa chiedete a chi vi cerca le location per trovare sempre cose inedite?

"In effetti Bologna l’abbiamo ‘raschiata’ tutta e mi accorgo che quando giro a piedi per la città con altre persone è inevitabile che inizi a dire ‘qui ho girato quella scena, lì quell’altra’. Ma Bologna di sorprese ne ha tante e quindi abbiamo fatto nuove scoperte, che sono quelle che chiediamo. Tra l’altro sotto al Portico della Morte, dove c’è la libreria Nanni, abbiamo girato una puntata di Milena con una galleria d’arte in cui si svolge gran parte della storia Il tesoro nascosto. Proprio lì sotto girammo la prima inquadratura di Coliandro con Giampaolo Morelli, Nicole Grimaudo e Neffa, che poi finì nel primo episodio Il giorno del lupo: non ci eravamo più tornati dal primo ciak storico. La scelta è stata proprio di Milena".

I Manetti arrivano a Bologna a girare e gli attori bolognesi sono contenti nella loro terra di cinema. Quali lavorano in Coliandro 8?

"Cito ad esempio la puntata Kabir Bedi, firmata da noi dove ci sono Stefano Pesce e Leo Mantovani, attori bolognesi fondamentali. In particolare Mantovani ha già fatto piccole apparizioni precedenti e qui ha una parte più rilevante con un personaggio che già dal nome è evocativo perché si chiama Don Lurio".

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