
Michele Bulgarelli (Cgil) e Gianluca De Angelis (Ires Emilia-Romagna)
La locomotiva Emilia frena e a farne le spese è anche Bologna. Dal divario retributivo di genere in aumento al lavoro povero con redditi che non riescono a stare al passo dell’inflazione. Dagli effetti negativi delle guerre sulla manifattura con export in calo, alla riduzione dell’occupazione femminile. Quello che emerge è un quadro dell’economia e del lavoro in città e provincia, certificato dai dati 2023/2024 dell’Osservatorio Ires, realizzato per conto della Cgil di Bologna, che vede all’orizzonte mesi difficili.
In questo contesto di contrazione economica per le Due Torri – che riguarda soprattutto commercio, servizi alle imprese e della sanità e assistenza sociale – vola, invece, il turismo in città e provincia che cresce del 4,6% dal 2023 al 2024 e l’anno scorso segna un nuovo record per presenze e pernottamenti. A trainare il trend è proprio la nostra città con il 69,8% degli arrivi, che varia positivamente del 14% rispetto al 2023. Ma se il turismo (e la ristorazione) mettono le ali, non fanno altrettanto le retribuzioni medie del settore, ferme 12.900 euro l’anno. "Un lavoro frammentato e discontinuo", spiega Gianluca De Angelis di Ires Emilia-Romagna che ha curato il report, per cui "servono correttivi", fa eco Michele Bulgarelli, segretario generale della Cgil di Bologna.
"Se guardiamo alle retribuzioni del settore privato, un terzo dei bolognesi è sotto i 20mila euro di reddito medio annuo, cioè 128mila persone...", è la sintesi del segretario Cgil. Che rilancia il Patto per il lavoro e il clima e, a livello metropolitano, chiede di "affrontare il lavoro povero, nel turismo soprattutto, come si è affrontato il tema della logistica, con la carta della logistica etica, e quello dei rider". Sulla mancanza di manodopera lamentata da Federalberghi e la scarsa disponibilità a lavorare nei weekend nel turismo, giovani soprattutto, replica: "C’è un cambiamento di aspettative che, non riguarda solo la componente economica, ma la necessità di conciliare tempi di vita e lavoro".
Guardando ai numeri del settore, tengono le strutture alberghiere di lusso (4 e 5 stelle), mentre cresce la domanda di alloggi gestiti in forma imprenditoriale con incrementi fino al 44,4% nel caso degli arrivi rispetto al 2023, che diventano il +235,8% rispetto al 2019. Crescono la domanda (+60%) e l’offerta (+25%) turistica nei cosiddetti ‘altri alloggi privati’. Da qui, le ovvie conseguenze sul tema dell’abitare con prezzi più alti sia per la vendita sia per l’affitto. Le oscillazioni più importanti? Riguardano le zone al di fuori di Bologna, con il picco del +63% nell’Appennino. Sotto la lente, infine, la contrazione del tasso di occupazione complessivo, sceso al 71,9%, 1,5 punti in meno del 2023, con un calo della componente femminile che diminuisce di 3,4 punti rispetto al 2023, attestandosi al 66%. Da qui, la necessità di uno scatto per Bulgarelli proprio a partire dal gender pay gap. La linea è chiara: "Redistribuzione salariale a tutti i livelli come strumento di riduzione delle diseguaglianze e ricomposizione di un mondo del lavoro precarizzato e, frantumato in appalti e subappalti, impegno delle imprese sulle emergenze del territorio, come l’abitare, attenzione e intervento sindacale sui settori in crescita dove si concentrano sfruttamento, lavoro povero e rischio illegalità, a partire dal turismo". In coda, un commento sul corteo dei 10mila operai in tangenziale che rischiano condanne per effetto del decreto Sicurezza. "Mi preoccupa che la risposta del governo sia repressione e populismo penale".
Rosalba Carbutti