La ‘Notte bianca’ dell’arte invade il centro In giro per mostre e gallerie con i sandali

Boom di affluenza per musei e iniziative, con orari allungati e attività extra: il nostro tour. La versione primaverile di ‘Art City’ conquista tutti

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Benedetta

Cucci

La differenza c’è e si vede: alle nove di sera c’è ancora un po’ di luce, ai piedi non si portano stivali, ma sandali, e addosso abiti leggeri, perché è primavera. Quasi estate. E così Art City vestita di nuovo per lo spostamento a maggio fa davvero la differenza perché, se già nel corso delle edizioni passate invernali c’erano state file ovunque per visitare le mostre allestite nelle gallerie o nei palazzi, nei negozi trasformati e in tanti luoghi originali in occasione della Notte bianca, ieri sera l’arte ha davvero invaso qualsiasi centimetro calpestabile. Vista dall’alto la città doveva essere davvero uno spettacolo. Gruppi di persone con mappa color ‘vinaccia’ alla mano per non dimenticare niente per strada, pronti già alle sette, perché la serata sarebbe stata lunghissima, no stop fino alle 24, come da tradizione.

IL TOUR

Abbiamo idealmente seguito la presentazione dei progetti speciali scelti dal direttore artistico Lorenzo Balbi, per poi disperderci in spazi meno ufficiali, ma pieni di creatività. Ed ecco che lo special project in piazza Maggiore affidato a Tino Sehgal, opera vivente di grande empatia, con 45 interpreti i cui movimenti e gesti divengono materiale artistico e umano, per comporre una sinfonia sociale di grande impatto. Una delle ragioni per cui Art City è un momento esclusivo, sta nella possibilità di entrare in luoghi preziosi, i famosi palazzi bolognesi. Come Palazzo Bentivoglio, che ospita Andreas Angelidakis e la mostra Post-Ruin Bentivoglio (entrare in questa esposizione è un viaggio tra passato e presente), Palazzo Vizzani in via Santo Stefano è sempre pieno di fascino e la mostra di Mattia Pajè, Fuori terra, infonde quel punto di colore che rende tutto più intrigante. Se l’Oratorio di San Filippo Neri è solitamente uno spazio coinvolgente per la tanta bellezza, con l’installazione di Carlos Garaicoa tutto viene sublimato e la gente rimane rapita in questo allestimento di colori - quelli delle stoffe retate, che solitamente servono per coprire le impalcature dei palazzi - musica e video. Nonostante ieri abbia chiuso alle 18, imperdibile l’Orto Botanico con l’Erbario grazie all’intervento di Pedro Neves Marques: si sa, tutti impazziscono per questo spazio e vorrebbero vederlo maggiormente fruibile. Serpentoni di persone che entrano ed escono dal Teatro San Leonardo per Emilia Tapprest, da Palazzo De’ Toschi per una parte della mostra di Italo Zuffi, da finire al Mambo. E una folla, come al solito, all’Accademia di Belle Arti, dove c’è così tanto da vedere che ci si potrebbe passare tutta la serata, infilandosi nei laboratori.

LE GALLERIE

Tanta gente anche nelle gallerie bolognesi dell’Ascom, da AF a Car Drde, da Galleria d’Arte 56 a Forni e G7, che tutto l’anno svolgono un lavoro coinvolgente e intenso e che si dividono, i questi giorni, tra la fiera e la città, rappresentando davvero un link importante. Fino a L’emozione della ricerca, la mostra in omaggio a Mario Nanni da Arcadia Arte. Nota di bellezza: Galleriapiu in via del Porto, con Garden of Trust. Visual Correspondence between Gluklya e Kati Horna. In via Farini 33a, Progetto Dimore, grande partecipazione per la mostra fotografica Crack. L’arte che vive nelle crepe dei muri di Paolo Balboni, che racconta i muri della città e il passare del tempo.

LA CITTÀ

La notte dell’arte che tutto trasforma, infonde l’identità di galleria a spazi comunemente dedicati ad altro. Come Orea Malià in via Ugo Bassi, che torna a dialogare con la creatività portando il mondo di Star Trek in negozio con ‘L’ultimo avamposto’, follia tra video, look e fotografia; o il bar Vittorio Emanuele dove è entrato Flavio Favelli con Nuva Mixage. S’inaugurano portoni come quello di Ateliersi, che ha commissionato a Simone Pellegrini il nuovo progetto, si proiettano palazzi come il Bevilacqua, dove la videoinstallazione di Vincenzo Marsiglia intitolata Unritrattoperunirci è uno dei momenti più suggestivi della notte. Si setacciano piccoli spazi come Off Gallery in piazza San Michele, dove vanno in scena le teste dorate di Victor Fotso Nyie e si scopre al Pratello, nello spazio dentro porta dei Teatri di Vita al civico 90, una mostra intensa di Malak Mattar sul tema di donne, arte e resilienza.

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