La Nuova Porrettana parte in salita "Mancano 50 milioni per finirla"

I costi dei primi due chilometri dalla Rotonda Biagi sono già lievitati e l’appalto dell’Anas è slittato. Il secondo stralcio invece non è finanziato. Mastacchi: "Passerà altro tempo e i disagi continueranno"

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Una notizia buona e una cattiva sulla Nuova Porrettana. Iniziamo da quella buona: entro il 2020 Anas prevede di mettere a bando la gara di appalto per la realizzazione del primo stralcio, ovvero i primi due chilometri di strada: quelli dalla Rotonda Biagi fino al Faianello.

Opera che in meno di un anno ha visto lievitare spesa prevista dai 160 milioni del 2019, ai 181 milioni del 2020. Se le cose si svolgeranno come ha spiegato in consiglio regionale l’assessore alla mobilità e infrastrutture Andrea Corsini i lavori potrebbero partire nel 2020 e terminare dopo tre anni. Insomma, nel 2023 sarebbero conclusi i primi 2,1 km di variante alla vecchia Porrettana con i suoi 1200 metri tutti in una galleria parallela alla via Ronzani, a partire dal fronte della ex Hatù per poi riemergere a nord lungo la bretella di collegamento tra asse attrezzato e Rotonda Biagi, all’altezza dello svincolo del quartiere Meridiana. La notizia cattiva riguarda gli altri due chilometri, quelli che dal quartiere Faianello completano il congiungimento con la variante di Sasso Marconi. "Quest’ultimo intervento è inserito nel contratto di programma 2016-2020 tra il ministero delle Infrastrutture e trasporti e Anas, la cui rimodulazione è stata approvata con delibera Cipe per l’importo di 54,4 milioni di euro ad oggi non finanziati. E’ attualmente in fase di attivazione la progettazione esecutiva dello stralcio sud, nell’ambito del quale sarà completato l’iter autorizzativo dell’intervento con appaltabilità prevista nel 2022", ha aggiunto l’assessore Corsini in risposta all’interrogazione presentata due mesi fa dal consigliere regionale della Rete civica Marco Mastacchi: "L’aumento dei costi previsti ha comportato la sospensione della gara avviata da Anas che però ora risulta sbloccata e questo è un passo avanti oggettivo, ma la mancanza dei finanziamenti per il secondo stralcio è un problema, perché per il completamento dei lavori passerà altro tempo mentre permangono invece notevoli disagi per la viabilità locale e per le attività presenti sul territorio", commenta Mastacchi.

Insomma, la buona notizia che la cittadina sul Reno attende da oltre mezzo secolo deve fare i conti con un’ulteriore lievitazione di costi e incertezze sui tempi di conclusione dell’opera. Come conferma la nota del direttore di Anas, Grazia Maria Rita Pofi, in risposta alla questione posta dalla Regione: "Sono state ultimate le procedure espropriative e si sta completando la bonifica degli ordigni bellici. E’ attualmente in corso la verifica del progetto esecutivo con la previsione di bandire la gara di appalto entro il corrente anno".

Gabriele Mignardi

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