La passione del giornalismo "Il nostro impegno per Bologna"

Il direttore di QN e Carlino. Brambilla all’Interclub . del Rotary ha risposto. al presidente Davide Vicari

Migration

di Nicoletta Barberini Mengoli

Una vita e una passione: il giornalismo. Michele Brambilla, direttore di QN e de il Resto del Carlino, l’altra sera al Savoia Hotel – in occasione dell’interclub con Rotary Bologna Nord, Valle del Samoggia, San Giorgio di Piano, Soroptimist Bologna, Inner Wheel Bologna, presente il governatore del distretto Rotary Emilia Romagna Adriano Maestri – ha risposto alle incalzanti domande di Davide Vicari, presidente del Rotary Nord, dando vita a una brillante chiacchierata. Il tema ’La passione secondo Michele Brambilla’ si è dipanato partendo dalle prime avvisaglie, nate a 11 anni durante la visione televisiva dell’allunaggio del 1969, che posero le basi di una carriera, iniziata da giovanissimo, sul bisettimanale locale di Monza, Il Cittadino, per arrivare al Corriere della Sera, dove restò per 20 anni, per diventare in seguito direttore de La Provincia di Como, vicedirettore di Libero e de Il Giornale, poi a La Stampa, alla Gazzetta di Parma come direttore, e ora al nostro giornale. La serata ha mostrato, al foltissimo pubblico intervenuto, Brambilla che ama Bologna, e che avverte sempre, in tutti gli argomenti che tratta con grande professionalità, il lato umano, in quanto "la vita deve essere frutto di un progetto e non del caso". E sulla religione si dichiara pieno di dubbi e di speranze, e d’accordo con una frase di Pupi Avati: "Dio fa che tu esisti". Una carriera, quella di Brambilla, che conta al suo attivo 10 libri, il più noto L’eskimo in redazione e il conferimento, nel 2007, dell’Ambrogino d’Oro.

Rispondendo alla domanda su Vaticano e Stati Uniti come possibili mandanti dell’assassinio di Moro, ha citato l’allora ambasciatore Usa a Roma, Richard Gardner, secondo il quale Moro "era un loro uomo" perché, con il compromesso storico, il Pci sarebbe stato coinvolto nelle decisioni impopolari del Governo. In conclusione, della serata si è soffermato sugli "aspetti positivi" del lockdown, che ci ha fatto rivalorizzare gli aspetti umani e il ruolo di alcune professioni considerate minori, ma che in realtà sono state essenziali.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro