La pedalata di solidarietà si ferma in Canada

La staffetta nel nome di Mauro Talini non ha raggiunto l’Alaska ed è stata interrotta per un infortunio a uno dei due ultimi ciclisti

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La staffetta degli ultimi due ciclisti non ha raggiunto l’Alaska, ma l’obiettivo dell’impresa è stato ugualmente raggiunto. Così l’altra mattina l’organizzazione che ha sostenuto il progetto presentato la scorsa primavera nella sede Coni di Roma ha comunicato che il raid ciclistico nel nome di Mauro Talini si è fermato a Fort Nelson in Canada, quando mancavano ancora poco meno di 2mila chilometri all’arrivo. Un infortunio occorso ad uno dei due ciclisti veneziani che avrebbero dovuto percorrere la quinta tratta del viaggio ha indotto ad interrompere il viaggio sostenuto anche dalle suore missionarie dell’Immacolata della sede di Pontecchio Marconi e che ancora vede un attivo coinvolgimento della realtà ciclistica bolognese.

Un gemellaggio nel segno dello sport e della solidarietà quello stretto otto anni fa tra l’Atletica Massarosa e dall’Odv Ancora in viaggio con il centro sociale di Borgonuovo e i ciclisti del gruppo Over ‘70 di Sasso, capitanati di Giancarlo Maini. Gruppo che anche quest’anno ha portato a San Luca il cardinal Zuppi e la pedalata in memoria di Mauro Talini, il 40enne diabetico ed insulino dipendente, morto nel 2013 in Messico nel corso della sua ennesima impresa di ciclismo e solidarietà.

"Abbiamo organizzato negli anni tante iniziative sportive per chiarire che la validità dell’impegno di Talini non si è fermato con la sua morte e che così si dà seguito ai progetti di cooperazione internazionale rivolti per lo più ai bambini dell’America Latina sostenuti e portati avanti dai centri di accoglienza gestiti dalle suore missionarie dell’Immacolata di padre Kolbe, che a Pontecchio ha una delle sue tante case sparse nel mondo", ha spiegato Maini.

"Il suo primo messaggio è legato al suo convivere col diabete, che non ha mai considerato un limite, ma che da un certo punto in poi è diventato una sfida, che ha vissuto per dare speranza a tanti" aggiunsero gli organizzatori della maratona di bici e podismo che fece tappa a Sasso, col ristoro al centro sociale di Borgonuovo e le testimonianze della mamma e di Marta Graziani. Massimiliano Talini ha spiegato che "raggiungere l’Alaska in bici, ripartendo dal Messico, Trincheras-Caborca, luogo dove Mauro perse la vita, non vuole essere un "terminare il suo viaggio" perché Mauro è "ancora in viaggio" e in qualche modo lo sarà sempre, ma vuole essere una continuazione del progetto fedele ai principi ispiratori di una eredità ricevuta ma anche attualizzata oggi".

Gabriele Mignardi

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