Lo aspettavano al varco della scadenza di ieri, giorno di paga. E Tennor, il fondo olandese proprietario di La Perla ha mancato l’appuntamento, lasciando le lavoratrici senza stipendio. "Se qualcuno poteva ancora avanzare dei dubbi, con questa ultima azione vengono meno anche quelli– denunciano Filctem-Cgil e Uiltec-Uil–. Nonostante le rassicurazioni espresse dal consulente del Fondo Tennor al tavolo del ministero delle Imprese, gli stipendi delle lavoratrici e dei lavoratori non sono stati accreditati". "È vergognoso – incalzano le sigle – il disprezzo che viene dimostrato in tutti i modi dal Fondo Tennor, sia nei confronti delle preziose maestranze che delle istituzioni di questo Paese, dal momento che quanto si dichiara ai tavoli istituzionale nei fatti ha la stessa valenza di una chiacchiera fatta al bar". "Chiediamo alle istituzioni– è la chiosa – di intervenire il prima possibile: marchio, maestranze e possibilità di rilancio stanno sempre più svanendo nel nulla", è il grido d’allarme deisindacati.
Nel frattempo, la crisi dell’azienda è arrivata ieri sui banchi del Parlamento, dove Andrea De Maria (Pd) ha illustrato alla Camera l’interpellanza urgente. "L’inaffidabilità della proprietà – ha detto il deputato– appare sempre più evidente, anche a fronte della avvenuta liquidazione in Gran Bretagna della società madre, La Perla Management Limited, di cui abbiamo avuto notizia ieri e che risale allo scorso 3 novembre". Per questo De Maria ha chiesto al Governo "se non ritenga opportuno, in assenza di precisi e documentati impegni da parte del fondo Tennor Holding, tenuto conto anche della preoccupante situazione economica e finanziaria del gruppo di valutare la messa in campo di una procedura di amministrazione straordinaria". "Vanno compiute – ha risposto la sottosegretaria all’Economia, Lucia Albano – tutte le dovute valutazioni circa la sussistenza dei presupposti di fatto e di diritto che competono all’autorità giudiziaria a seguito di una dichiarazione di un eventuale stato di insolvenza".