La Perla, l’assessore Colla al presidio: "Garantire un futuro alle lavoratrici"

La Regione Bologna sostiene le lavoratrici e i lavoratori di La Perla, un'eccellenza grazie alle competenze delle maestranze. Si attende un piano industriale entro metà ottobre per garantire un futuro all'azienda e investitori industriali, non speculazioni finanziarie.

La Perla, l’assessore Colla al presidio: "Garantire un futuro alle lavoratrici"

La Perla, l’assessore Colla al presidio: "Garantire un futuro alle lavoratrici"

"Dove si rischia di perdere anche un solo posto di lavoro, la Regione c’è, al fianco di chi lotta per il lavoro come a La Perla, diventata un’eccellenza grazie proprio alle maestranze: oggi non ci sarebbe la qualità del marchio senza la qualità delle loro competenze". Così l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, ha parlato ieri di fronte alle lavoratrici e i lavoratori del colosso della lingerie, in presidio davanti allo stabilimento di via Mattei.

Insieme a lui all’incontro era presente anche Sergio Lo Giudice della Città metropolitana. "Stiamo discutendo – ha detto Colla – con il Ministero per garantire un futuro a La Perla. Anche le lavoratrici, che con coraggio e dignità stanno difendendo il loro posto di lavoro, hanno capito che prendere gli stipendi ma tenere fermo il lavoro, farà sì che in breve tempo l’azienda scompaia".

L’attesa è per il piano industriale che la proprietà si è impegnata a presentare entro metà ottobre dopo il tavolo del 5 settembre scorso al Mimit (Ministero della Imprese e del Made in Italy). La storica azienda di lingerie, di proprietà del fondo anglo–olandese Tennor controllato a sua volta dal finanziere tedesco Lars Windhorst, occupa oggi 330 persone in Italia, di cui 230 sono impiegate nello stabilimento di via Mattei.

"Vogliamo – conclude l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro – che il fondo si presenti con garanzie finanziarie e soggetti seri alle spalle. Non vogliamo fondi che invece di guardare agli aspetti industriali si fanno guidare solo dalla finanza. Confidiamo ci siano soggetti affidabili che, di fronte a un’apertura di vendita seria, oggi sarebbero disposti a rilevare sia il marchio che le competenze. Noi abbiamo bisogno di investitori industriali: chi pensa di fare speculazioni sappia che avrà contro la Regione con tutte le sue forze".