CHIARA CARAVELLI
Cronaca

La Perla, lavoratrici in presidio a Roma: fumata nera al tavolo

L’incontro al ministero non ha portato i risultati sperati. Ma arrivano garanzie sul pagamento degli stipendi L’assessore regionale Colla: “Serve la definizione di una road map di interventi per far ripartire la produzione”

La Perla, presidio a Roma delle lavoratrici

La Perla, presidio a Roma delle lavoratrici

Bologna, 5 settembre 2023 – "Entro la metà del mese di ottobre chiedo sul mio tavolo il piano industriale dell’azienda e chiedo di incontrare di persona Lars Windhorst per conoscere il suo piano di rilancio dell’impresa”. Con queste parole la sottosegretaria al Mimit, Fausta Bergamotto, fa il punto su quanto deciso al tavolo tenutosi oggi pomeriggio a Roma per discutere del futuro delle 350 lavoratrici dello storico marchio di lingerie ‘La Perla’.

La convocazione del tavolo si era resa necessaria a fronte del mancato pagamento, da parte dell’azienda (il gruppo è controllato dal fondo anglo-olandese Tennor di proprietà del finanziere tedesco Lars Windhorst, ndr), degli stipendi delle lavoratrici.

"Inoltre – aggiunge Bergamotto – ci aspettiamo il mantenimento dell’impegno nel pagare gli stipendi di agosto e, se avremo percezione di problemi, aggiorneremo immediatamente il tavolo”.

Il futuro delle 350 lavoratrici dello stabilimento di via Mattei (circa un centinaio quelle che ieri sono partite in direzione Roma per un presidio sotto al Ministero) inizia pian piano a delinearsi anche se per le maestranze c’è bisogno di garanzie e certezze. "Aspettiamo – le parole dell’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla – la definizione di una road map di interventi finanziari, chiara e in tempi brevi, per far ripartire la produzione a Bologna. Altrimenti rischiamo di vedere il depauperamento de La Perla, un patrimonio fatto di storia e di straordinarie lavoratrici. Contestualmente dovrà arrivare un piano industriale all’altezza che dia prospettiva di futuro”.

Poi l’attacco al finanziere tedesco: "Il tema – continua Colla – non è il piano industriale, ma una road map finanziaria che consenta successivamente di mettere in atto il possibile piano industriale. Pensare di sfruttare il marchio senza l’azienda di Bologna e le sue lavoratrici è inaccettabile. Come è inaccettabile che Lars Windhorst sia uscito dalla riunione dopo essere intervenuto e senza ascoltare i rappresentanti del Governo”.

Critiche anche le rappresentanze sindacali, dalla Filctem-Cgil alla Uiltec-Uil: «Positiva – sottolinea il segretario nazionale della Filctem Cgil, Ugo Cherubini – solo la dichiarazione di impegno per il pagamento dei salari di agosto, ma siamo completamente insoddisfatti per le risposte ricevute da parte della proprietà. Abbiamo chiesto una rapida ripartenza della produzione, il tempo perso rischia di danneggiare il valore del brand".