di Pierfrancesco Pacoda In attesa di diventare protagonista dell’estate in piazza Verdi, coronando il desiderio di Ezio Bosso, che al potere ‘curativo’ della musica voleva dedicare un concerto nell’area universitaria, il Teatro Comunale celebra la riapertura delle attività dal vivo con il ciclo La Primavera Sinfonica, all’Auditorium Manzoni (via de’ Monari 12). Il festival, voluto dal Sovrintendente Fulvio Macciardi, inaugura il 15 maggio con l’Orchestra del Comunale (presente in 5 dei sette spettacoli), diretta da James Conlon che in due date (si prosegue il 19), esegue l’integrale delle sinfonie di Schumann. Inoltre, è stata rinnovata la collaborazione con la Filarmonica del Teatro Comunale, guidata da Giorgio Zagnoni. Sovrintendente, aspettando la programmazione estiva, offrite al pubblico un Festival di grande musica sinfonica.  "Lo dobbiamo alla città. La Primavera Sinfonica è un omaggio, culturale e passionale a Bologna. In tre settimane, da quando abbiamo saputo d poter riaprire il Teatro, abbiamo allestito una stagione di pregio, in un Auditorium che potrà contenere fino a 500 persone, debitamente distanziate, iniziando i concerti alle 19.30. Un esperimento che ci piacerebbe proseguire anche quando godremo della normalità. E poi abbiamo allungato il palco di 3 metri, rinunciando alle prime file di poltrone, ma permettendo la presenza anche di organici allargati in sicurezza". Cambiamenti al servizio di una ‘Primavera’ che si annuncia ricca di nomi di punta. "Quello che, in questa fase iniziale, ci ha più riempito di soddisfazione è l’entusiasmo con il quale direttori d’orchestra di respiro internazionale abbiano accolto, in tempi stretti, il nostro invito, dimostrazione della considerazione della quale il nostro Teatro gode. Penso all’americano James Conlon, che dirigerà in due giorni l’integrale delle sinfonie di Schumann, provando con l’orchestra di ‘casa’ per due settimane, o alla direttrice ucraina Oksana Lyniv, che da noi è stata protagonista di un concerto in diretta streaming lo scorso marzo. E’ stato il suo debutto italiano, il 29 maggio torna con un repertorio tutto wagneriano". Il Festival è anche l’occasione per riproporre concerti che erano stati annullati. "Si, il 31 avremo la Filarmonica con il direttore Henrik Nánási, il cui concerto del 2020 era stato cancellato, con lui ci sarà il violinista Julian Rachlin, che era stato al Comunale nel febbraio 2020, subito prima della chiusura. In programma Brahms e Dvorák. Un altro atteso ritorno è quello di Juraj Valcuha, direttore musicale del Teatro di San Carlo di Napoli e Primo direttore ospite della Konzerthausorchester di Berlino. L’8 giugno, con replica il 9, porterà a Bologna in forma di concerto Il castello del Principe Barbablu, di Béla Bartòk. Gran finale il 20 giugno con la Filarmonica del Teatro Comunale insieme a due giovani talenti, la direttrice Marta Gardolinska con il violinista Marc Bouchkov impegnati con pagine di Sibelius e Brahms". Quali scelte avete fatto per il costo dei biglietti? "La nostra aspirazione è che questo festival, anche in base ai titoli in programma, possa diventare una occasione per avvicinare al teatro nuovi fruitori. Per questo abbiamo fissato un biglietto da 25 euro, che diventano venti per tutti gli abbonati dell’ultima stagione". In attesa di poter sedere nella Sala Bibiena. "Avverrà molto presto. In giugno presenteremo la Bohème diretta da Graham VIck con un organico ridotto di 30 professori d’orchestra, nella sala che sarà fruibile da circa 430 spettatori, nella piena osservanza delle norme. Abbiamo previsto almeno 12 repliche, come anticipazione della stagione 2022, che annunceremo appena possibile, tutti titoli con allestimenti per la prima volta a Bologna". I biglietti sono in vendita online e telefonicamente su Vivaticket, e dall’11 maggio anche al Manzoni.

Cronaca

di Pierfrancesco Pacoda
In attesa di diventare protagonista dell’estate in piazza Verdi, coronando il desiderio di Ezio Bosso, che al potere ‘curativo’ della musica voleva dedicare un concerto nell’area universitaria, il Teatro Comunale celebra la riapertura delle attività dal vivo con il ciclo La Primavera Sinfonica, all’Auditorium Manzoni (via de’ Monari 12). Il festival, voluto dal Sovrintendente Fulvio Macciardi, inaugura il 15 maggio con l’Orchestra del Comunale (presente in 5 dei sette spettacoli), diretta da James Conlon che in due date (si prosegue il 19), esegue l’integrale delle sinfonie di Schumann. Inoltre, è stata rinnovata la collaborazione con la Filarmonica del Teatro Comunale, guidata da Giorgio Zagnoni.
Sovrintendente, aspettando la programmazione estiva, offrite al pubblico un Festival di grande musica sinfonica. 
"Lo dobbiamo alla città. La Primavera Sinfonica è un omaggio, culturale e passionale a Bologna. In tre settimane, da quando abbiamo saputo d poter riaprire il Teatro, abbiamo allestito una stagione di pregio, in un Auditorium che potrà contenere fino a 500 persone, debitamente distanziate, iniziando i concerti alle 19.30. Un esperimento che ci piacerebbe proseguire anche quando godremo della normalità. E poi abbiamo allungato il palco di 3 metri, rinunciando alle prime file di poltrone, ma permettendo la presenza anche di organici allargati in sicurezza".
Cambiamenti al servizio di una ‘Primavera’ che si annuncia ricca di nomi di punta.
"Quello che, in questa fase iniziale, ci ha più riempito di soddisfazione è l’entusiasmo con il quale direttori d’orchestra di respiro internazionale abbiano accolto, in tempi stretti, il nostro invito, dimostrazione della considerazione della quale il nostro Teatro gode. Penso all’americano James Conlon, che dirigerà in due giorni l’integrale delle sinfonie di Schumann, provando con l’orchestra di ‘casa’ per due settimane, o alla direttrice ucraina Oksana Lyniv, che da noi è stata protagonista di un concerto in diretta streaming lo scorso marzo. E’ stato il suo debutto italiano, il 29 maggio torna con un repertorio tutto wagneriano".
Il Festival è anche l’occasione per riproporre concerti che erano stati annullati.
"Si, il 31 avremo la Filarmonica con il direttore Henrik Nánási, il cui concerto del 2020 era stato cancellato, con lui ci sarà il violinista Julian Rachlin, che era stato al Comunale nel febbraio 2020, subito prima della chiusura. In programma Brahms e Dvorák. Un altro atteso ritorno è quello di Juraj Valcuha, direttore musicale del Teatro di San Carlo di Napoli e Primo direttore ospite della Konzerthausorchester di Berlino. L’8 giugno, con replica il 9, porterà a Bologna in forma di concerto Il castello del Principe Barbablu, di Béla Bartòk. Gran finale il 20 giugno con la Filarmonica del Teatro Comunale insieme a due giovani talenti, la direttrice Marta Gardolinska con il violinista Marc Bouchkov impegnati con pagine di Sibelius e Brahms".
Quali scelte avete fatto per il costo dei biglietti?
"La nostra aspirazione è che questo festival, anche in base ai titoli in programma, possa diventare una occasione per avvicinare al teatro nuovi fruitori. Per questo abbiamo fissato un biglietto da 25 euro, che diventano venti per tutti gli abbonati dell’ultima stagione".
In attesa di poter sedere nella Sala Bibiena.
"Avverrà molto presto. In giugno presenteremo la Bohème diretta da Graham VIck con un organico ridotto di 30 professori d’orchestra, nella sala che sarà fruibile da circa 430 spettatori, nella piena osservanza delle norme. Abbiamo previsto almeno 12 repliche, come anticipazione della stagione 2022, che annunceremo appena possibile, tutti titoli con allestimenti per la prima volta a Bologna". I biglietti sono in vendita online e telefonicamente su Vivaticket, e dall’11 maggio anche al Manzoni.

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Incidente a Treviso: morti quattro ragazzi

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