
Quest’anno il corteo ha segnato il ritorno al percorso tradizionale. Alle 18 l’entrata da Porta Saragozza, mentre al Dall’Ara giocava il Bologna.
Un ritorno alla tradizione, conservando come sempre la sacralità del momento. Dopo che le limitazioni dovute al Covid impedirono le processioni nel 2020, l’arcivescovo Matteo Zuppi aveva deciso di rendere la consueta discesa della venerata immagine della Madonna di San Luca un momento di incontro con i luoghi significativi della città, permettendo a tutta Bologna di seguire la processione, anche a coloro che avrebbero avuto qualche difficoltà a recarsi in cattedrale. Invece, quest’anno, Zuppi è ritornato alla modalità usuale, quella pre-pandemica: il primo stop è stato a Porta Saragozza alle 18 - in contemporanea con l’inizio della partita del Bologna contro il Genoa, in attesa della grande festa di oggi -, quando l’effigie della Madonna è stata accolta dall’arcivescovo e dalla città, quanto meno dai cittadini che non sono andati al Dall’Ara.
Zuppi arriva nell’esatto istante in cui l’immagine giunge in via Saragozza. Accolto dagli applausi, il cardinale si intrattiene qualche minuto con i cronisti: "Maria è colei che ci dona il Principe della pace", spiega.
Sui marciapiedi, per le vie del centro, i fedeli accolgono la Madonna e Zuppi passa in mezzo a loro. Il cardinale alza la testa, ascolta le campane e poi guarda i balconi da dove vengono lanciati alcuni petali di rosa. Verso la fine il corteo percorre anche piazza Maggiore, la Vergine Maria fa lo slalom tra la gente, poi la processione arriva in piazza Nettuno, passando accanto agli stand della Strabologna. In mezzo alla folla Zuppi trova anche il tempo di concedersi ad alcuni selfie. Oltre a via Saragozza, il corteo si snoda in via Collegio di Spagna, via Carbonesi, via D’Azeglio, piazza Maggiore, piazza Nettuno, via Indipendenza e si conclude nella cattedrale di San Pietro.
"La pace comincia da noi, da me, dal mio cuore – sottolinea Zuppi –, ricevendo la pace che il Signore ci dona e diventando così tutti operatori di pace: con la preghiera, ma anche con le parole, disarmando le mani, la lingua, gli occhi, imparando a vedere negli altri mai un nemico ma sempre il nostro prossimo. La discesa di Maria aiuti noi a salire verso l’umanità piena che il Signore ci dona e ci aiuti ad aprire il nostro cuore aiutando questa Madre ad avere cura di tutti i suoi figli".
Tra i presenti, c’è anche il sindaco Matteo Lepore: "Siamo qui anche oggi perché accogliere questo simbolo religioso e civico significa sentirci uniti", sottolinea. Lepore lancia anche il suo appello "all’unione". Infatti, "Bologna appoggia la volontà di Zuppi e Leone XIV, uniti nella richiesta di cessare il fuoco e fermare tutte le morti innocenti in giro per il mondo", dice il sindaco.
Per questo il Comune ha esposto "un lenzuolo bianco proprio per ricordare cosa sta succedendo a Gaza", racconta Lepore. Presenti al corteo anche il presidente di Emil Banca Gian Luca Galletti, il rettore di Unibo Giovanni Molari e la capogruppo regionale di Forza Italia Valentina Castaldini. Insieme a loro, l’assessore comunale ai Lavori pubblici Simone Borsari e diverse autorità civili e militari. Il corteo di ieri è soltanto una delle tante celebrazioni all’interno di un calendario fitto di eventi che avranno luogo in via Indipendenza fino al 1° giugno, giorno in cui la Madonna di San Luca verrà accompagnata in processione per la risalita al Santuario.