Primo: la città non è tutta uguale. Secondo: per una rivoluzione come la Città 30 ci vuole uno studio molto lungo. Terzo: va fatta una differenza fra trasporto pubblico e privato. Rita Ghedini, presidente di Lagacoop Bologna, interviene nel dibattito sulla Città 30 usando due parole chiave: "Sperimentazione e confronto".
Che cosa intende?
"Di fronte a grandi trasformazioni meglio operare per sperimentazioni. Cioè valuterei la Città 30 prima in certe zone e in un secondo tempo estenderei il provvedimento, magari correggendo o modificando. Poi serve il confronto: i cambiamenti per essere efficaci devono essere partecipati".
Complessivamente la convince la rivoluzione prevista dall’amministrazione?
"Le motivazioni proposte per la Città 30 sono condivisibili. Siamo d’accordo, va aumentata la sicurezza e ridotta l’incidentalità. Ma fare andare tutti a 30 all’ora interferisce sulla vita di tutta la città. E se in centro, come vediamo, è sostenibile, fuori dai viali bisogna fare un ragionamento più ampio. La città non è tutta uguale. Va garantita la mobilità delle persone e delle merci, mettendo sul tavolo anche il tema degli orari della città".
C’è poi un altro tema: quello del trasporto pubblico. Può andare a 30 all’ora?
"Secondo le nostre cooperative che rappresentano il settore, per i vettori professionali e il trasporto pubblico come taxi, ncc e autobus è necessario pensare a regole diverse".
In che modo?
"Non vorrei che alla fine siano coloro che trasportano persone (taxi, bus, ncc) o merci gli unici a rispettare i nuovi limiti di velocità... Il trasporto pubblico non dev’essere equiparato al trasporto privato. Pur condividendo l’obiettivo – cioè la sicurezza – vanno considerate anche le esigenze di queste categorie".
Una proposta emersa è quella di lasciare il limite dei 50 all’ora sulle preferenziali...
"Un tavolo di confronto su questo è indispensabile. La considerazione, comunque, è che non tutte le strade sono uguali. Penso a quelle a doppia corsia, alle radiali e, anche, certo, le preferenziali".
Condivide il via alle multe per chi non rispetta i nuovi limiti a a gennaio 2024?
"Dipende da quanto tempo ci vorrà per fare tutte le valutazioni con le associazioni di categorie e i cittadini. Se tre mesi di confronti saranno adeguati e di qualità bene. Ma credo che di fronte a questo grande cambiamento più che un approccio sanzionatorio sia importante un percorso di educazione e di accompagnamento alle nuove regole. Insomma, serve buonsenso".
La concomitanza della Città 30 con l’avvio dei cantieri di Tram e Passante è un problema?
"Questi cantieri preludono a opere che dovrebbero migliorare la viabilità e fluidificare il traffico. Ma, certo, la contestualità del provvedimento con tutti questi lavori preoccupa. A meno che non si considerino i cantieri stessi un ’aiuto’ a limitare la velocità, visti gli inevitabili rallentamenti. Ma non credo sia stata questa la ratio...".
Rosalba Carbutti