di Paolo Rosato
"Qualcuno del Pd mi attacca sostenendo che sarei ‘una vergogna’ perché un viceministro non dovrebbe andare in strada al fianco dei cittadini. Ho una brutta notizia per loro: continuerò a farlo, perchè io sono fatto così". Dopo l’attacco frontale del sindaco Matteo Lepore dal palco della Festa dell’Unità, Galeazzo Bignami (FdI) sceglie un approccio meno virulento nei toni e più nel merito della sua attività politica. Il suo post su Facebook ieri ha totalizzato oltre 2.200 like. "Io non accetto che un viceministro sia pagato coi soldi dei contribuenti per fare il podestà di questa città e per fare propaganda – aveva detto l’altra sera Lepore, riferendosi a vari dossier che ‘costringono’ Comune e governo a incrociarsi, dall’alluvione alle infrastrutture –: da quando è stato nominato fa solo campagna elettorale per le regionali".
Bignami, cosa ne pensa?
"Sono cresciuto stando in strada, parlando con le persone, facendo banchetti, organizzando presidi e manifestazioni, dando risposte alle richieste e ai problemi che le persone mi ponevano. Continuerò a farlo, e se il Pd mi attacca su questo direi che siamo sulla strada giusta. E si capisce perché perde sempre".
Un ruolo di governo pone degli obblighi e dei limiti?
"Chi ce l’ha deve ricordarsi degli impegni che ha assunto con lo persone, se ti chiudi nel Palazzo è finita. Questo me l’ha insegnato mio padre. Una volta la sinistra aveva qualcosa da dire nella sua vicinanza alle persone. Dalle quali poi il Pd si è allontanato sempre di più".
Lepore l’ha stupita?
"Si lamentano, specie parlando di una presunta mancanza di collaborazione. E questo colpisce, perché la chiedono su tutto e noi gliela diamo. Dal tram al Passante, dalle aree demaniali all’aeroporto, il ministero dei Trasporti non si è mai sottratto. Alle sinistre vorrei dire una cosa. E’ da quando ero piccolo che cercano di spiegarmi cosa dovrei fare o no, cosa dovrei pensare e non pensare, come dovrei comportarmi o meno. Non sarò mai come mi vogliono loro. Ci vediamo tra la gente, se si ricordano come si fa".
Tornando alle Regionali, Lepore ha parlato di una vostra perenne campagna elettorale. Contemporaneamente ha anche gelato Bonaccini sull’ipotetico terzo mandato.
"Questo dimostra quello che ho sempre sostenuto: i primi a non volere Bonaccini sono dentro al Pd. Per il terzo mandato ci vorrebbe una legge regionale che poi il governo non dovrebbe impugnare. Ma i primi a non volerla sono loro, non c’è unità".
Poi l’affondo sulla linea Verde del tram: Lepore ha dichiarato che da una parte criticate, dall’altra elargite i fondi per gli extracosti.
"Sulla Verde non ho in mente posizioni di FdI contrarie. E’ meno impattante della Rossa, alloggia su arterie larghe e mette in connessione centro e periferia. Non c’è contrarietà, diversamente dalla Rossa, che era già troppo avanti per essere fermata da questo governo, che non l’avrebbe mai finanziata. E infatti per la Rossa non hanno avuto né un euro in più, né un euro in meno. Concludo con il ministro Piantedosi, anche lì: prima hanno annunciato l’accordo con lui in pompa magna, poi l’altra sera gli hanno sparato addosso. Nel Pd hanno uno strano concetto di rispetto delle istituzioni".