REDAZIONE BOLOGNA

La rivolta dei sindaci: "Troppe cause civili, mestiere impossibile"

Il vicepresidente Anci scrive a Mattarella e Meloni "Collega condannato per una donna caduta in bici".

Una fotografia di alcuni anni fa: Fabio Fecci, primo cittadino di Noceto, nel Parmense, dona a Papa Francesco la maglia della nazionale dei sindaci

Una fotografia di alcuni anni fa: Fabio Fecci, primo cittadino di Noceto, nel Parmense, dona a Papa Francesco la maglia della nazionale dei sindaci

Fare il sindaco "è un mestiere sempre più impossibile". Lo scrive Fabio Fecci, primo cittadino di Noceto, nel Parmense, e vicepresidente di Anci Emilia-Romagna, in una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alla premier Giorgia Meloni, dopo la notizia della condanna del collega di Bedonia, Gianpaolo Serpagli, ritenuto responsabile in sede civile dopo che una ciclista di 60 anni è caduta per una buca su una strada dissestata dell’Appennino. Il giudice di pace ha stabilito un primo pagamento di 500 euro ma la causa per i danni fisici subiti dalla ciclista va avanti, anche se la difesa sostiene che la competenza su quel tratto non è del Comune ma del Consorzio di Bonifica Parmense.

Ma la questione è ben più ampia. I sindaci, scrive Fecci a Mattarella e Meloni, "vengono sempre più frequentemente chiamati a rispondere in sede civile, penale e contabile per fatti legati alla carenza di risorse e alla difficoltà, oggettiva, di garantire standard adeguati di manutenzione e prevenzione. Ho scritto più volte, nel tempo, a diverse autorità istituzionali, per rappresentare il disagio crescente dei territori. In allegato trasmetto la mia ultima nota, inviata nel novembre 2022, che non ha ricevuto risposta". A fronte delle "tante attestazioni di stima e vicinanza espresse in sedi pubbliche" verso i sindaci, tuttavia, "continuiamo a registrare un preoccupante silenzio quando si tratta di affrontare con concretezza le criticità che viviamo", insiste il primo cittadino di Noceto, dove, ad esempio, un contenzioso col gestore dei servizi energetici, su fatti del 2012, blocca l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione.

Il dirigente Anci (associazione che raccoglie tutti i sindaci, di qualunque parte politica) si affida quindi a capo dello Stato e presidente del Consiglio: "È necessario attivare con urgenza un confronto istituzionale serio, franco, risolutivo, affinché si dia avvio a una stagione di riforme capaci di rafforzare la capacità amministrativa dei Comuni, di tutelare i sindaci e di ricostruire un clima di reciproca fiducia e collaborazione tra livelli di governo, che possano consentirci di erogare i servizi ai cittadini, garantire sicurezza ai nostri territori e amministrare con la dovuta e necessaria serenità".