Chiara Vecchi Alfiere della Repubblica. "La sua scrittura antidoto alla pandemia"

Tredici anni, di Monteveglio, è nominata dal presidente Mattarella. "Con i suoi racconti ha sconfitto la solitudine"

Chiara Vecchi, 13 anni, di Monteveglio, riceverà l’attestato a Roma

Chiara Vecchi, 13 anni, di Monteveglio, riceverà l’attestato a Roma

La passione per la scrittura e l’impegno per il volontariato. Chiara Vecchi – 13 anni, di Monteveglio – è una dei trenta giovani nominati Alfieri della Repubblica dal presidente Sergio Mattarella. "Casi emblematici di comportamenti da incoraggiare – scrive il Quirinale – componendo un mosaico di virtù civiche espresse dai giovani durante questo lungo e difficile periodo".

Per Chiara, si legge nella motivazione ufficiale, "la scrittura è stata un’alleata per affrontare le restrizioni imposte dal periodo di pandemia, e proprio grazie all’ideazione dei suoi racconti ha potuto esprimersi e uscire dalla solitudine".

L’attestato d’onore di ‘Alfiere della Repubblica’ sarà consegnato a dicembre. Ma l’emozione per un riconoscimento inaspettato ha colpito al cuore la giovanissima, che frequente l’ultima classe delle medie a Valsamoggia e che, fino all’ultimo lockdown, faceva parte del gruppo dei lettori volontari della biblioteca comunale di Monteveglio.

"Avrei voluto impegnarmi da subito nella mensa per i poveri o con i bambini in difficoltà – racconta Chiara –, ma mi hanno detto che ero ancora troppo piccola. Così ho chiesto a Maddalena, in biblioteca, e affiancata da un adulto leggevo storie ai bambini più piccoli".

Lei stessa, da quando aveva 10 anni, scrive storie frutto di fantasia; e lo scorso anno, appena dodicenne, ha pubblicato il primo romanzo: A New York tutto può cambiare. Una storia d’amore e di amicizia, con la prefazione di Barbara Alberti, pubblicata da Gruppo Albatros.

Il racconto ha come protagonista una ragazza solitaria che uscirà dal suo guscio grazie a un incontro speciale. "Mi piaceva dare il messaggio che per superare un passato difficile non devi rifiutare l’aiuto degli altri e aprirti al mondo", spiega Chiara. Detto-fatto: lettrice volontaria per i più piccoli e con il rientro nel lockdown di nuovo immersa nella scrittura, e nella scuola. Ed è da una telefonata del preside che Chiara e la mamma hanno saputo dell’onorificenza: "All’inizio ci siamo spaventate dalla convocazione del dirigente scolastico Marco Mongelli rivolta a entrambe. Stavamo andando a casa e la telefonata ci ha preoccupate. Non ci aspettavamo proprio una cosa come questa..", afferma Manuela Galletti, mamma di Chiara.

A conferma è arrivata la telefonata dal cerimoniale del Quirinale: la consegna dell’attestato d’onore sarà a dicembre, a Roma. Chiara, alle prese con gli open-day per la scelta della scuola superiore, ha un pensiero in più. "Sono attratta dallo studio della psicologia, quindi indecisa tra un liceo scientifico a indirizzo Scienze umane e il liceo classico. Vedremo. E capisco anche che in questo titolo c’è un riconoscimento ma anche un impegno per il futuro".

Intanto, oltre ai complimenti della sua famiglia, sono arrivate già le congratulazioni del sindaco Daniele Ruscigno e dell’assessore alla cultura Angela De Pilato: "Onore prima di tutto alla famiglia e poi alla scuola – commentano gli amministratori –. Il fatto che Chiara abbia trovato nella biblioteca lo spazio di espressione della sua inclinazione non può che farci piacere e confermare nel valore delle iniziative di promozione della lettura".

 

 

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