
La scuola dei guardiani dei cieli: "All’academy mille studenti l’anno. Così formiamo i controllori di volo"
di Sofia Nardi
FORLÌ
Il training center del gruppo Enav è attivo a Forlì dal 2005 (con un cambio di stabile nel 2017, pur restando sempre in zona aeroporto) e ogni anno vede il passaggio di circa 1.000 giovani che sognano di lavorare nel mondo dell’aeronautica. L’academy è specializzata nella formazione dei controllori del traffico aereo che, dietro ai monitor, si occupano del controllo delle invisibili vie tracciate in cielo dai velivoli che ogni giorno solcano l’aria. Negli ultimi mesi il piano di sviluppo Enav aveva prospettato per il polo una lenta dismissione e una futura chiusura, per poi spostare la scuola altrove in Italia. Il pericolo, però, è ora scongiurato: a garantirlo è stato l’amministratore delegato Enav Pasqualino Monti insieme al viceministro ai Trasporti Galeazzo Bignami che, al contrario, hanno prospettato futuri investimenti sul polo.
Fabio Olivetti, direttore del training center di Enav, qual è di preciso il ruolo dei controllori del traffico aereo?
"Il cielo è un po’ come una strada, invisibile, ma comunque reale. Solo che, a differenza dell’automobilista che deve tenere sempre d’occhio le auto che lo circondano, il pilota d’aereo deve pensare solo al suo volo e deve sapere che altri si occuperanno di assicurarsi che la via di fronte a lui sia libera e priva di pericoli: queste persone sono i controllori del traffico aereo".
Quanti anni hanno, in media, i vostri studenti?
"Tra i 25 e i 30 anni: la società cerca piloti che abbiano davanti un lungo periodo di lavoro".
Quali altri fattori valutate nella selezione dei vostri allievi?
"Dopo che i ragazzi hanno risposto al bando che pubblichiamo sul nostro sito valutiamo i loro curriculum e poi si procede anche con una selezione psicoattitudinale. Gli studenti possono provenire da qualunque scuola superiore, ma quelle aeronautiche godono di un titolo preferenziale".
Quanto dura il corso?
"Si parte con 8 mesi al training center, dove si seguono lezioni teoriche e di simulazione, poi c’è esercitazioni sul campo, di solito per 4 mesi".
A Forlì il training center di Enav si trova in un polo aeronautico articolato: a distanza di pochi metri si trova l’aeroporto, l’istituto tecnico aeronautico Baracca e la sede di ingegneria aeronautica dell’Università di Bologna. Collaborate con queste realtà?
"Per noi è una ricchezza il fatto di poter raggiungere tutte queste sedi a piedi e ancora più importante è la collaborazione reciproca: è una realtà difficilmente replicabile altrove. Tra i nostri studenti ci sono molti allievi del ‘Baracca’, mentre l’università ha un modulo da 6 crediti di ‘controllo del traffico aereo’ che si tiene qui da noi ed è sempre molto partecipato".
E i simulatori?
"Abbiamo una sala per la simulazione di volo, dove i ragazzi sperimentano l’esperienza di pilotaggio: anche se non sarà quello il loro mestiere è importante conoscere il punto di vista del pilota per poter gestire al meglio le sue esigenze; poi c’è la stanza dove si simula la torre di controllo, che consente di trovarsi negli scali di tutta Italia, alle prese con i problemi concreti che si incontreranno ogni giorno sul lavoro; infine c’è il simulatore radar per impratichirsi con il controllo del traffico aereo".
Capita che qualche ragazzo non superi il corso?
"Purtroppo capita. Non possiamo permetterci leggerezze: quando si tratta di traffico aereo, si deve puntare all’errore zero".