La storia del soldato sul New York Times

Il famoso quotidiano ha dedicato un ampio servizio alla ricerca di Martin Adler che ha ritrovato i tre fratelli Naldi dopo 76 anni

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La storia dei tre fratellini Naldi, che ha fatto il giro del mondo, è a tutta pagina sul New York Times, edizione locale, con richiamo anche sull’edizione internazionale. Solo una settimana fa la loro incredibile avventura, che risale al lontano 1944 in quel di Monterenzio, era stata raccontata da Giancarlo Magalli su Rai 2, oltre che da tutti i telegiornali e quotidiani nazionali.

Risale a mesi fa l’inizio della ‘missione’ dello scrittore e giornalista Matteo Incerti e di Martin Adler, 96enne americano ed ex soldato del 339° reggimento dell’85ª divisione durante la Seconda Guerra Mondiale. Unica pista, una foto in bianco e nero, una delle mille foto fatte da Adler all’epoca, dove il soldato posa con tre bambini incontrati in un casolare in un paese dell’Appennino emiliano, poi identificato in Monterenzio. L’obiettivo: ritrovare e incontrare quei bambini. Da quel momento, grazie anche all’esperienza di Incerti e alla tenacia di Adler, è partito un tam tam mediatico e social fino a che il puzzle non si è ricomposto. Quei tre piccoli bambini erano Bruno, Mafalda e Giuliana Naldi, tuttora viventi e residenti da decenni a Castel San Pietro. I Naldi e Adler si sono ricongiunti, per il momento, solo via Skype a causa del Covid, con la promessa di incontrarsi dal vivo appena sarà possibile. Questa magica storia di Natale ha commosso mezzo mondo. Ne hanno parlato in Indonesia, in Giappone, in Grecia. "Una foto del 1944 prende vita in una reunion virtuale", titola il NYT, che pubblica in pagina la foto di Adler e i Naldi all’epoca e quella di pochi giorni fa, in cui i tre fratelli sono in posa con lo scrittore Matteo Incerti.

Zoe Pederzini

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