NICHOLAS MASETTI
Cronaca

La strage di Suviana. Recuperati 5 dispositivi in un’ora di immersione. Entro 60 giorni i dati

I vigili del fuoco sono scesi al livello -6: preso il materiale elettronico. Sul posto 50 tra pompieri e carabinieri. Prossimo obiettivo: il piano -9. .

I vigili del fuoco sono scesi al livello -6: preso il materiale elettronico. Sul posto 50 tra pompieri e carabinieri. Prossimo obiettivo: il piano -9. .

I vigili del fuoco sono scesi al livello -6: preso il materiale elettronico. Sul posto 50 tra pompieri e carabinieri. Prossimo obiettivo: il piano -9. .

In poco più di un’ora i vigili del fuoco sono scesi al livello -6 della centrale Enel Green Power di Bargi, nel lago di Suviana. I sommozzatori si sono immersi nell’acqua, hanno raggiunto gli armadi e hanno recuperato i cinque dispositivi elettronici, completando la missione dell’accertamento tecnico irripetibile richiesto dalla Procura. Così, per le indagini dello scoppio che il 9 aprile del 2024 provocò la morte di sette lavoratori e il ferimento di altri sei, nel cui registro sono iscritte cinque persone, arriva un altro passo in avanti. Un Plc – controllo logico programmabile – Siemens, due switch di rete, sempre Siemens, e due centraline diagnostiche per sensori di vibrazione. Materiali che una volta recuperati sono stati posti in dei contenitori ermetici muniti di valvola. Poi, con una carrucola, i ’pacchi’ arancioni sono stati fatti risalire dal livello -5, ultimo piano praticabile e senza acqua. In alto altri vigili del fuoco – presente anche il vice comandante Massimiliano Russo –, supervisionati dal colonnello dei carabinieri Domenico Cristaldi, comandante della sezione di polizia giudiziaria e delegato dai pm Flavio Lazzarini e Michela Guidi, hanno consegnato l’intero materiale al consulente tecnico Giuseppe Montagnola. L’ingegnere, insieme al laboratorio IT Technologies di Modena, da oggi inizierà a pulirli. Poi, entro 60 giorni, verranno estratti tutti i dati disponibili, per poi eseguirne copia forense e capire le cause dell’incidente. In questi due mesi intanto potrebbero ripartire i lavori di svuotamento, da parte di Enel, dei livelli ancora sott’acqua. Questo perché, al piano -9, è presente un altro tassello elettronico importante, sempre un Plc. Una procedura quindi complessa che ieri però, con l’immersione della prima squadra dei vigili del fuoco, ha portato alla luce cinque dispositivi, ora sotto sequestro, che per oltre un anno sono rimasti nei bassifondi della centrale. Sul posto infatti, per la delicata operazione, c’erano 25 vigili del fuoco e 20 carabinieri. Personale che già da lunedì aveva iniziato il posizionamento della logistica. Poi ieri mattina alle 9 si è iniziati ad entrare nel vivo, sotto alla pioggia. Dopo una lunga riunione ecco l’immersione dei vigili del fuoco intorno alle 12,45. Presenti anche tre avvocati: Gianluigi Lebro, legale insieme a Daniela Sticchi di Simone De Angelis, capo unità esercizio Suviana di Enel Green Power; Gaetano Insolera che difende (con Elisa Scaroina) Massimo Sessego, responsabile idroelettrico Area Centro Nord Enel Green Power; e Angelo Nanni, legale, con Massimo Ferrandino, di Carlo Galli, responsabile idroelettrico manutenzione Area Centro Nord Enel Green Power. Gli altri due indagati, sempre per disastro colposo, omicidio colposo sul lavoro plurimo e lesioni colpose sul lavoro sono Franco Cespa e Luca Lenzi, rispettivamente uno dei responsabili dei lavori alla centrale e un coordinatore, difesi dai legali Gabriele Fagioli e Claudio Rotunno, e Simone Zambelli. Alla centrale ieri era presente anche l’ingegnere Massimo Pompili, quale consulente per Enel, oltre a Niccolò Baldi come consulente informatico a sostegno dei tre avvocati arrivati a Bargi. Intanto Enel si è accordata con i familiari di Alessandro D’Andrea, 37 anni, una delle vittime. I parenti, dopo un accordo transattivo con l’azienda, assistiti dall’avvocato Gabriele Bordoni, non saranno più parte attiva del procedimento. Ma le trattative risultano in corso anche con altre persone offese.