La tempesta perfetta su questi giovani

Migration

Francesca

Rescigno*

Poteva andare peggio? Poteva piovere? No, le nostre ragazze e ragazzi stanno già vivendo la ‘tempesta perfetta’: senza scuola, senza amici, senza sport, senza socialità e come se non bastasse facile bersaglio della derisione di chi ha qualche anno in più e sostiene di aver vissuto ben altri sacrifici. L’istruzione italiana sta subendo un attacco gravissimo, esiste infatti una fascia di popolazione giovanile tenuta forzatamente lontana dalla scuola da ormai quasi un anno. E così, malgrado la ministra dell’Istruzione affermi che la Dad non è più sostenibile, i presidenti di Regione chiudono le scuole ‘senza se e senza ma’. Insomma, il corto circuito istituzionale è più che evidente e per i nostri giovani non esistono nemmeno ipotetici ‘ristori’ per consentirgli in un futuro prossimo di poter frequentare master o corsi di perfezionamento per supplire alla voragine educazionale in cui stanno precipitando. La gravità della questione emerge nelle parole del presidente emerito della Corte Costituzionale Mirabelli, che ipotizza l’impugnazione della chiusura quale violazione degli articoli 3 e 34 della nostra Costituzione. Il punto è proprio questo: l’istruzione è un diritto fondamentale e come tale va garantito. Si viola il principio di eguaglianza mortificando gli studenti che non hanno le condizioni oggettive e familiari per partecipare alla didattica online; si vanifica il fondamentale ruolo della scuola quale ascensore sociale, ed infine, anche i fortunati che dispongono delle situazioni migliori per la partecipazione online non sfuggono alla noia, alla dissonanza cognitiva e all’estraniamento da video. Imparare è è confronto, crescita, relazione con l’altro, è per questo che realizzare un’educazione di qualità, inclusiva e paritaria per tutti, costituisce uno degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile fissati dalle Nazioni Unite, e queste non sono solo parole, è il futuro. Mi auguro che siano proprio ragazze e ragazzi ad uscire dalle loro stanze per riprendersi con coraggio il loro posto a scuola e nella società.

*docente di Istituzioni di Diritto Pubblico e Diritto delle Pari Opportunità a Unibo

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro