La tragedia di Marco, periti al lavoro sulle macchine

I responsabili del cantiere sotto inchiesta: "Fatto tutto per rendere l’area sicura". Via agli accertamenti sull’auto del padre e quella ’fuggita’

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"Un accertamento dovuto per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente costato la vita a un ragazzo così giovane e risalire alle eventuali responsabilità e di chi". A parlare è l’avvocato Davide Bertasi, legale che assiste amministratore e responsabile della sicurezza dell’azienda che ha in appalto i lavori su via Nuova, a Pilastrello, dove il 3 aprile scorso ha perso la vita il quindicenne cestista di Granarolo Marco Lelli Ricci. "Indagini doverose davanti a una simile tragedia – prosegue l’avvocato – Avevo avvertito, ad esito di un primo confronto dopo il tragico accadimento, i miei assistiti dell’eventualità di essere indagati, trattandosi di un atto che va anche a loro tutela. E gli stessi sono consapevoli di aver fatto tutto quanto era dovuto per rendere sicuro il cantiere e di conseguenza la viabilità in quel tratto".

Sul fronte dell’inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Fabrizio Valloni della Procura di Ferrara, oltre ai sei nomi iscritti nel registro degli indagati per omicidio stradale (il padre della vittima, la ragazza alla guida dell’auto che probabilmente ha urtato contro la transenna a protezione della buca, due funzionari della Provincia, amministratore delegato e responsabile della sicurezza dell’azienda affidataria dell’appalto) nei giorni scorsi sono iniziate le prime importanti attività di indagine, sul luogo dell’incidente e sulle due auto poste sotto sequestro dai carabinieri: l’auto a bordo della quale viaggiava la vittima con i genitori e quella della ragazza che prima dell’incidente mortale, pare fosse transitata in quello stesso punto – stando a una prima ricostruzione dei fatti – danneggiando la transenna che era posta a protezione dello scavo. Un passaggio fondamentale per risalire alle responsabilità della morte del giovane cestista di di scuola Virtus.

L’avvocato Dario Bolognesi, che assiste la madre e il fratello della vittima, in quanto parti offese, ha nominato un proprio consulente tecnico – l’ingegner Alfonso Micucci – per seguire tutti gli accertamenti tecnici disposti dal magistrato. L’avvocato Massimo Bissi e Luca Esposito assistono i due funzionari della Provincia (ente proprietario della strada e appaltante dei lavori), mentre il padre del ragazzino, anche lui indagato, è assistito dall’avvocato Valerio Galassetti e la ragazza alla guida dell’altra vettura dall’avvocato Riccardo Ziosi.

Cristina Rufini

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