Si spacciava per un volontario, grazie anche ad un giubbotto sottratto 18 anni fa all’ospedale di Vergato, raccogliendo fondi per finte iniziative benefiche. Sono stati i carabinieri della stazione di Monzuno che hanno scovato il 40enne italiano, dando seguito alla segnalazione di un cittadino dell’appennino che aveva riferito come ci fosse un soggetto che si spacciava come operatore di diversi enti benefici per raccogliere aiuti umanitari da destinare alle popolazioni colpite dall’alluvione dell’Emilia Romagna. Il 30 maggio scorso, i Carabinieri, venuti a conoscenza che una tassista avrebbe dovuto incontrare l’individuo per consegnargli dei beni di prima necessità da destinare agli alluvionati di Ravenna, si sono presentati all’appuntamento riuscendo cosi ad identificarlo. La tassista, ignara di quanto stava per accadere, una volta informata, ha sporto una denuncia per truffa. Analoga denuncia è stata presentata anche da un’associazione di cacciatori della zona che avevano donato all’italiano cibo e bevande del valore di 720 euro, sempre da destinare agli alluvionati.
Nella abitazione dell’uomo sono state rinvenute alcune pettorine con strisce catarifrangenti e altri indumenti riconducibili alla Protezione Civile, il 118 e la Croce Rossa Italiana. Analizzando il materiale sequestrato sempre i carabinieri sono risaliti all’origine di un giaccone del 118 che risultava essere stato rubato ben 18 anni fa al pronto soccorso di Vergato anche se all’epoca dei fatti la denuncia non venne presentata. L’indumento era stato assegnato a un’autista che allora aveva 50 anni. La vittima del furto, che oggi di anni ne ha 68, ha ricostruito la vicenda e presentato ora la denuncia.