Bologna, 3 febbraio 2023 – "E’ un posto rilassante con molti giovani e io stesso mi ci sono sentito, l’ultima volta sono venuto agosto per il mio compleanno. Una città incantevole, tra bellissime architetture, il cibo, la Motor Valley. Bologna mi piace molto". E anche a Ryanair la città delle Due Torri piace molto, il rinnovo dell’accordo con l’aeroporto Marconi è stato finalmente siglato e l’amministratore delegato delle celebre compagnia aerea low-cost, l’irlandese Eddie Wilson, racconta la sua "connection" con la città e anche come continuerà il matrimonio tra il colosso dei cieli e il Marconi. "Bologna è diventata una meta turistica negli anni sempre più importante, un mercato in crescita".
Quali sono i punti fondamentali dell’accordo tra voi e l’aeroporto Marconi?
"I punti chiave sono l’ottima connettività della meta e la certezza riguardo al numero di anni dall’accordo. Noi siamo la compagnia con i prezzi piú bassi e questo significa che diamo sicurezza: così non solo l’aereoporto puó pianificare, ma anche gli hotel che magari vogliono investire, i ristoranti, le guide turistiche, sanno che possono investire con una certa certezza. Il Marconi è un aeroporto che cresce e Bologna, che sta anche diventando meta estiva importante, è molto importante per chi viaggia per lavoro, l’università è parte della vita cittadina e richiama molte persone".
Che previsioni di traffico avete sul 2023 a Bologna? Ci saranno nuove rotte?
"Abbiamo in programma di aggiungere nuove destinazioni come Tolosa, e in Italia avremo 56 milioni di passeggeri, 5 milioni su Bologna. L’aereoporto deve investire in infrastrutture e credo che la Regione e questo aeroporto possano espandersi".
La scorsa estate tanti passeggeri hanno lamentato disagi con lo smaltimento dei bagagli, come si può migliorare?
"In generale gli areoporti italiani hanno fatto un buon lavoro l’anno scorso. Anche se eravamo preparati alcuni aereoporti hanno avuto delle difficoltá, forse perché non avevano abbastanza personale. Ma credo che tutti i problemi siano risolti per questa estate".
Qual è il futuro di Ryanair? Diventerà più di una low-cost?
"Quello che abbiamo fatto é stato democratizzare i viaggi aerei, cosí tutti possono possono viaggiare. Dal punto di vista dell’ambiente stiamo investendo su nuovi apparecchi e una compagnia dovrebbe essere ricompensata per queste azioni, perché i viaggi in aereo non spariranno, sono essenziali. Poter volare dà un contributo all’Unione Europea. Ora con il free movement e la globalizzazione lo stiamo facendo. Noi vediamo il ‘volare’ non solo come un’esperienza, ma come una necessità".
Rumore notturno, tanti cittadini chiedono lo stop degli sforamenti orari, tante famiglie abitano a ridosso delle piste e il problema persiste. Qual è la sua posizione?
"Abbiamo investito acquistando aerei che riducono il rumore del 40% rispetto ai vecchi aeromobili, che sono più silenziosi. Abbiamo un modello di business che non prevede di volare di notte. Noi rispettiamo le regole".
Continuerà la vostra battaglia contro la tassa comunale sui diritti d’imbarco dei passeggeri degli aeroporti?
"Quella tassa municipale finisce in un buco nero, che è il fondo pensione dei piloti Alitalia. Non è una tassa comunale, ma sul turismo, che danneggia le destinazioni italiane e le rende meno competitive rispetto alle altre città europee che non ce l’hanno".
Un’ultima critica di alcuni: le compagnie low-cost alimentano ‘turismo povero’?.
"Spazzatura. Sembra un argomento vecchio di 100 anni, quando sui treni c’era la prima classe e poi tutte le altre. Il turismo è turismo, non esiste turismo povero e Ryanair è essenziale".
Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro