
Luci e ombre sull’ultima sera di vita di Isabella Linsalata, la dottoressa di 62 anni trovata morta nella sua abitazione di via Bianconi 6 la mattina del 31 ottobre 2021. Una parte delle indagini si è concentrata su come e con chi la vittima abbia passato la notte tra il 30 e il 31 ottobre. Su quest’ultimo punto, la mattina del rinvenimento del corpo, il marito Giampaolo Amato (accusato di aver ucciso la moglie somministrandole una dose massiccia di due farmaci: una benzodiazepina e un anestetico ospedaliero) aveva dichiarato di aver visto la donna nella sua ultima sera, senza però specificare i motivi dell’incontro.
Motivi che, mesi dopo, sono emersi dall’intercettazione di una conversazione tra l’indagato e la figlia, in cui l’oculista riferiva di aver visto la moglie perché "doveva guardarle l’occhio". Lo stesso giorno, captato mentre dialogava in cucina stavolta con entrambi i figli, emergeva per la prima volta un altro particolare: il decoder.
Interrogato sulla giornata del 30 ottobre, l’indagato dichiarava agli inquirenti: "Al rientro dalla cena, Isabella come d’accordo mi ha suonato nello studio, perché ha visto la luce accesa, non era tardi. L’ho visitata e mi ha raccontato della cena (la donna era uscita con alcuni amici, ndr). Le ho detto che avevo acquistato due decoder. Lei mi ha detto che era stanca e l’ho accompagnata sopra. Ho messo il decoder nel mobile in salotto, vicino al televisore. L’ho salutata mentre stava andando in bagno a lavarsi, sono uscito di casa e sono andato in studio dove poi ho trascorso la notte".
L’indagato però, intercettato mentre parlava sempre con i due figli, poco prima dell’interrogatorio, aveva fornito una versione leggermente diversa rispetto ai fatti di quella notte. Alle domande della figlia sul perché la madre avesse suonato al suo studio a quell’ora tarda (circa mezzanotte), e su come facesse a sapere che lui fosse sveglio, Amato rispondeva: "Avrà visto la luce accesa, poi sapeva ed era d’accordo che ci sentivamo dopo, le dovevo guardare l’occhio".
Poco dopo, il figlio gli chiedeva se fosse salito per portare il famoso decoder e se, nel momento in cui era uscito dall’abitazione, la madre fosse già a letto. Nella risposta a questa domanda, Amato si lasciava sfuggire che probabilmente era rimasto qualche altro minuto in compagnia della moglie. Una versione diversa rispetto a quella che poi rilascerà sotto interrogatorio, contesto in cui dichiarava invece di avere salutato la moglie mentre lei stava andando a lavarsi. La ricostruzione che l’indagato forniva rispondendo al figlio è questa: "È andata in bagno a lavarsi i denti, poi è andata a letto, l’ho salutata e sono andato giù. Siamo rimasti un po’ giù a chiacchierare". La figlia, a questo punto, faceva una domanda specifica al padre, cioè se avesse o meno visto Isabella mettersi a letto. Lui rispondeva: "Mi sembra di sì". Il dubbio degli inquirenti è quindi perché non si fosse accorto che la moglie non indossava il pigiama come al solito, bensì si fosse messa a letto stranamente in slip, canottiera e reggiseno.
Chiara Caravelli