Ha lasciato il segno, Papa Francesco, nella sua prima visita a Bologna. È il primo ottobre 2017, il pontefice inizia con una tappa non scontata: dopo essere sceso con l’elicottero in via Mattei, nel parcheggio de ’il Resto del Carlino’, fa visita ai migranti ne vicino hub. Allora, la struttura conteneva 500 persone, la maggior parte proveniente dall’Africa, da Paesi come Guinea, Senegal, Nigeria. Persone arrivate con i barconi dopo traversate di centinaia di chilometri, con un carico di aspettative che, all’arrivo, viene quasi sempre frustrato.
LA LAMPEDUSA DI BOLOGNA
Nella "Lampedusa di Bologna", Papa Francesco non si risparmia: niente transenne, il pontefice va in mezzo a loro, ci parla, dispensa selfie e abbracci. "Lottatori di speranza – li definisce –, nel porto di approdo di coloro che vengono da più lontano". I regali che riceve il Papa nella visita sono significativi: un braccialetto giallo degli ospiti del centro, con scritto ’3900003 Papa Francesco’ e il badge ’da migrante’ con la foto di Bergoglio. Il centro del ragionamento del Papa è quello della reciproca conoscenza: l’uomo, infatti, teme chi non conosce.
PRIMO TRA GLI ULTIMI
Quindi, da una parte, Bergoglio esorta i bolognesi "a non giudicare con freddezza e durezza", come fa "chi non vede bene" il prossimo; dall’altra si rivolge ai migranti, raccomandando una ricetta per l’integrazione: "Siate aperti alla cultura della città, pronti a camminare sulla strada indicata dalle leggi di questo Paese". E poi, naturalmente, l’appello a dare a queste persone i documenti richiesti in modo più rapido e un trattamento che non dimentiche "dignità" e "tenerezza".
Ma per il Papa degli ultimi, quella del Centro di via Mattei è stata solo la prima delle tappe bolognesi del tour di 8 anni fa.
IL CONCERTO DI MORANDI
Poi, Francesco si dirige in centro storico, per l’Angelus in piazza Maggiore. Qui, il momento della riflessione si unisce a quello della musica. Ad aspettarlo, davanti a San Petronio, c’è Gianni Morandi, che improvvisa diversi suoi successi scaldando il pubblico che riempie la piazza, gremita di fedeli. L’omaggio a Lucio Dalla, con ’Piazza Grande’, e poi hit memorabili di Morandi come ’Un mondo d’amore’, ’Uno su mille’ e ’Scende la pioggia’. In piazza incontra anche il sindaco di allora, Virginio Merola, che gli dona una copia del ’Liber Paradisus’ e un testo di Roberto Roversi.
IL NODO DEL LAVORO
Tocca poi alla lettura dell’Angelus dedicato al lavoro e pieno di riferimenti a sindacati, cooperative e categorie economiche, con tutti i vertici delle principali categorie schierati in prima linea. Bergoglio riceve una maglietta dagli operai della Demm di Porretta Terme, che da mesi erano in lotta per difendere il proprio posto di lavoro: ha portato fortuna, visto che oggi l’azienda – pur essendo passata di mano e avendo affrontato diversi periodi di cassa integrazione – continua a produrre e dare lavoro. "Restate una città accogliente" è il monito di Papa Francesco, che poi esorta a "portare avanti il Sistema Emilia, perché c’è bisogno di soluzioni stabili e capaci di guardare al futuro, per rispondere alle necessità delle famiglie" e a difendere la necessità di un "ascensore sociale".
L’UNIVERSITÀ PIÙ ANTICA
Non dimentica un’eccellenza bolognese come l’Università più antica del mondo, Bergoglio, soffermandosi in piazza San Domenico con l’allora rettore Francesco Ubertini, e ascoltando anche una lettera di uno studente. "La vostra università è detta ’La Dotta’, non la saccente, educa cittadini del mondo e sa includere", sono le parole di stima di Papa Francesco per l’Alma Mater. "Sognate in grande", dice ai ragazzi. Poi, il saluto a Marina Biagi, vedova del giuslavorista Marco, ucciso dalle Nuove Br il 19 marzo 2022, e all’allora direttore di Qn-il Resto del Carlino, Andrea Cangini.
IL PRANZO CON I POVERI
"La Chiesa è di tutti", dice Bergoglio davanti al migliaio di persone sedute a pranzo in San Petronio. A mangiare, nei grandi tavoli allestiti nella basilica di piazza Maggiore, sono stati chiamati i più bisognosi; a servire anche alcuni magistrati che hanno chiesto di fare i volontari. Le specialità servite, quelle tipiche bolognesi: lasagne e torta di riso per tutti. Francesco si ferma a parlare con tante persone, ascolta le storie di chi ha avuto una vita difficile (quella di Maria Rosa, ad esempio, rimasta orfana a 17 anni con il compito di crescere, da sola, una sorella più piccola", e regala carezze consolatrici.
LA MESSA ALLO STADIO
Il gran finale della visita del 2017, si tiene allo stadio Dall’Ara. Lì, ad attendere il Papa ci sono 40mila devoti. Una sorta di happening, un concerto rock dove la star è Francesco. Insomma, a quasi dieci anni di distanza, la visita di Papa Francesco continua a toccare nel corde di molti fedeli, come ha saputo fare spesso, nel suo pontificato. Ora, dopo la sua scomparsa, la comunità bolognese lo ricorda con affetto e prega per lui