L’abbraccio delle istituzioni alla famiglia: "Una tragedia immensa"

Da Bonaccini fino a Salvini, numerosi i messaggi di cordoglio per i genitori delle due sorelle decedute

La tragica scomparsa delle due giovanissime Giulia e Alessia Pisanu, travolte da un treno a Riccione a 17 e 15 anni, ha colpito tutti. Numerosi i messaggi di cordoglio a loro dedicati, anche dal mondo della politica.

"Massima vicinanza e le più sentite condoglianze alla famiglia delle giovani ragazze bolognesi che hanno perso la vita a Riccione. Ci stringiamo a loro e a tutta la comunità di Castenaso", commenta il presidente della Regione Stefano Bonaccini, cui si affianca l’assessore regionale alle Politiche per la Salute, Raffaele Donini: "Oggi dobbiamo stringere in un abbraccio l’intera comunità di Castenaso, colpita da una tragedia indicibile. Un abbraccio che deve arrivare ancora più grande alla famiglia delle due ragazze, vittima di un dramma che lascia senza fiato. Davanti a un dolore così grande solo affetto, solidarietà, parole e gesti di conforto". Da Roma, inoltre, arriva "una preghiera per Giulia e Alessia. Mi stringo forte al dolore degli amici e della famiglia": a scriverlo sulla propria pagina Facebook è il leader del Carroccio, Matteo Salvini.

"Non conosciamo ancora la dinamica del fatto, ma credo che i locali notturni dovrebbero differenziare gli orari di ingresso destinati agli adolescenti, facendoli uscire prima – commenta invece Filippo Diaco, presidente Patronato Acli Bologna – ed essere dotati di un sistema di controllo più efficace sui documenti. Spesso i minorenni li falsificano per poter consumare alcolici. Infine, a questa età la famiglia ha sempre meno controllo sulla vita dei figli: la scuola, che conosce le mode e gli interessi dei ragazzi, deve educarli alle relazioni e renderli capaci di impegnare il loro tempo libero in modo costruttivo".

Proprio a proposito di scuola, è attivo per medie e superiori l’iniziativa ’Train to be cool’ (dall’inglese ’train’, treno, ma anche insegnare, e ’cool’, essere in gamba): un progetto di Polizia Ferroviaria e Dipartimento di Pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno per stimolare nei giovani la consapevolezza dei rischi presenti nelle stazioni e nei pressi delle ferrovie.

"Problemi di natura educativa e assenza di personale sui presidi possono causare anche questi incidenti – commenta il segretario nazionale del sindacato di polizia Fsp, Gianni Pollastri –. Perciò abbiamo contrastato la chiusura dei posti Polfer in molte stazioni: spesso i ragazzi sono distratti e da sole prevenzione e repressione non bastano. I giovani poi devono comprendere che un treno non ha i tempi di frenata e le possibilità di sterzata di un’auto".

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