Gianni Cavina funerali a Bologna, Avati: "Città e istituzioni assenti"

L'attore è morto sabato a 81 anni. Il sindaco Lepore: "Per un disguido nessuno ha potuto partecipare alle esequie, ma lo omaggeremo come merita"

Pupi Avati al funerale di Gianni Cavina

Pupi Avati al funerale di Gianni Cavina

Nel riserbo di una chiesa del Sacro Cuore stretta tra il dolore degli affetti più intimi, è stato salutato ieri pomeriggio Gianni Cavina, morto sabato a 81 anni dopo una lunga malattia.

Ai funerali dell’attore, voluti dalla famiglia nella chiesa della Bolognina, rione tanto amato da Cavina che vi ha abitato per quasi tutta la vita, oltre ai parenti c’erano anche il regista e amico Pupi Avati, con il fratello produttore Antonio.

"Siamo arrivati un’ora prima pensando di trovare la folla e quindi per assicurarci un posto vicino al suo bianco feretro, e invece non c’era nessuno – spiega con amarezza Avati sul sito del Corriere.it –. Sto odiando la mia città che ha dimostrato disamore. Gianni la bolognesità l’ha portata ovunque. Le autorità, le istituzioni avrebbero dovuto tenerne conto, coglierne l’importanza e quindi esserci. Purtroppo così non è stato. Non riesco a fare finta di niente, a stare zitto".

"Noi abbiamo omaggiato Cavina in consiglio comunale perché è un attore che fa parte della storia della città - ha risposto oggi Matteo Lepore, sindaco di Bologna, a margine di una conferenza stampa - purtroppo per un disguido nessuno ha potuto partecipare ai funerali, ma lo omaggeremo come merita". 

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