L’allarme dei sindacati "La sanità sia pubblica"

Presente al confronto anche Bonaccini: "No al numero chiuso a Medicina"

"È vergognoso che nessuno voglia togliere il numero chiuso all’accesso di Medicina". Lo ha detto il presidente regionale Stefano Bonaccini a un convengo organizzato dai sindacati Cgil, Cisl e Uil. Per affrontare la carenza di personale e la mancanza di professionisti, è necessario rivedere il reclutamento dei medici: "Serve qualità in un sistema universalistico – tuona Bonaccini-. Ma se manca la quantità di personale adeguato, non avete il timore che la qualità vada solo verso una parte di popolazione, e che l’altra parte non la riceva?".

Il privato, secondo il presidente, farà la differenza in modo molto più negativo rispetto a oggi. La sanità, quindi, deve rimanere pubblica, come chiedono i sindacati: "Bisogna difendere il perimetro pubblico della sanità, costruendone una territoriale – dice Massimo Bussandri, segretario regionale di Cgil –. Il problema della retribuzione del personale di comparto ha radici nel definanziamento e nel depotenziamento della sanità pubblica e del fondo sanitario nazionale". Il sistema sanitario regionale è tra i migliori in Italia, e la pandemia lo ha dimostrato. "Grazie ai vaccini vediamo la fine della pandemia – afferma Bonaccini-. Sono arrivate minacce a me e alla mia famiglia. Esprimo la mia solidarietà a Cgil, Cisl e Uil per quegli osceni accadimenti ‘no vax’ che imbrattano le vostre sedi, procurando danni materiali e morali".

Lo Stato, però, deve risarcire i costi sostenuti durante il Covid, come ribadisce Bonaccini: "In tre anni, le spese non finanziate dallo Stato ammontano a un miliardo di euro". L’aumento dei costi dell’energia non grava solo sui cittadini, ma anche sugli enti pubblici.

"Non è sostenibile che non ci vengano riconosciuti i 250 milioni di euro di maggiori spese per l’energia. La sanità regionale non andrà in disavanzo, e non aumenteranno le tasse", conclude il presidente. In merito ai fondi del Pnrr, aggiunge: "Il Pnrr vede il coinvolgimento delle Regioni. È una grande opportunità. Voglio convocare gli enti locali e le parti sociali per attuare il piano". Una battaglia, quella promessa da Bonaccini, da affrontare insieme. E i sindacati ci sperano, aspettando delle risposte, a partire dalla prossima trattativa sul piano sociosanitario: "Il sistema sanitario deve essere rinforzato e incrementato – spiega Filippo Pieri, segretario generale di Cisl-. La Regione condivide l’esigenza di rafforzare il sistema sanitario pubblico, ma è necessario tradurre il patto in azioni concrete e coerenti, perché l’accordo è il riferimento per il futuro".

In merito ai conti in rosso della sanità regionale, Giuliano Zignani, segretario generale di Uil, afferma: "Siamo in grossa difficoltà perché mancano le risorse, e perché non c’è progettualità sulla sanità del futuro. L’ultimo governo non ha dato i finanziamenti alle Regioni, mettendo così in crisi il sistema sanitario".

Mariateresa Mastromarino

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