
Inizia un’altra era per il marchio attivo nella lingerie del lusso: l’annuncio al Mimit del ministro Urso. Il manager statunitense, 57 anni, è stato ad di Expedia e ha fatto investimenti in Toscana, dove ora vive.
La Perla a stelle e strisce. È l’inizio di una nuova era per il marchio attivo nella lingerie del lusso. L’americano Peter Kern ha acquistato per 25 milioni di euro la ditta fondata dalla sarta bolognese Ada Masotti nel 1954. Così gli Usa salvano La Perla. L’annuncio della sofferta salvezza per l’azienda e le sue finalmente felicissime perline era arrivato nei giorni scorsi, quando il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha visitato la ditta il 27 maggio scorso. Ma da ieri ‘mister x’ ha nome, cognome e volto. Ed è quello del manager statunitense, 57 anni, al vertice della Luxury Holding Llc. E il profilo è di tutto rispetto. Laureato all’università della Pennsylvania, Kern fonda nel 1996 la Gemini Associates, che ha venduto dopo cinque anni ad Alpine Capital. Venti anni fa ha creato Intermedia Partners e per anni ha accumulato esperienza nel settore delle telecomunicazioni prima in Tribune Media e poi in Univision ed Hemisphere media. Nel 2018 è diventato vicepresidente di Expedia, la società di prenotazioni viaggi con servizi come Trivago, e nel 2020 n’è diventato amministratore delegato. Lo scorso anno arriva la svolta. Si dimette da Expedia e dedica tutto sé stesso alla sua altra passione: il vino.
Infatti, chiamato anche ‘mister Brunello di Montalcino’, Kern ormai vive in Italia e ha investito in Toscana, comprando Il Palazzone, il podere Albatreti e una storica residenza della famiglia Frescobaldi, Villa Bibbiani. Una passione che si vede banalmente anche nello sfondo del suo profilo LinkedIn, dove sono ritratte le colline di Montalcino, nel cuore della Toscana. L’impresario adesso entra nella moda con La Perla, acquistando il marchio e lo stabilimento del gruppo. Non solo. Ha scommesso su Bologna e nel made in Italy. È "il salvataggio di un marchio di lusso tra i più iconici al mondo, espressione di eleganza, raffinatezza e femminilità", racconta Kern, in videocollegamento dagli Stati Uniti, in piena notte e rivolgendosi alle sindacaliste. Poi si sforza di parlare in italiano e si mostra serio e affidabile agli occhi dei sindacati, ripercorrendo la storia del gruppo e omaggiando Ada Masotti. Infine rassicura: "Insieme restituiremo a La Perla lo splendore che si merita".
L’attività riprenderà in autunno e il piano industriale prevede non solo l’assunzione di tutti i 210 dipendenti coinvolti nelle procedure, ma anche 40 nuove assunzioni. Il ‘piano Marshall’ di Kern contempla quasi 30 milioni di investimenti entro il 2027 e il rilancio del sito produttivo della città, cuore manifatturiero del marchio. "Una giornata storica", così la definisce Urso, e "una scelta strategica chiara, che punta a valorizzare il Made in Italy come motore industriale ed elemento identitario del brand". Nonostante alcuni concorrenti avessero presentato offerte più alte, Kern ha vinto dando garanzie di mantenere la base produttiva e sviluppo prodotti a Bologna, battendo Lovable, azienda di abbigliamento intimo per uomo e donna, e soprattutto Calzedonia, gruppo veronese di Sandro Veronesi, noto per i marchi Intimissimi, Tezenis e Falconeri.
L’amministratore delegato sarà Paolo Vannucchi, una vecchia conoscenza della ditta in via Mattei, avendo già ricoperto questo ruolo diversi anni fa, negli ultimi mesi della proprietà di Silvio Scaglia e all’inizio dell’epoca di Lars Windhorst. Inoltre, Urso ha annunciato che "insieme al ministero del Lavoro stiamo definendo la norma per la proroga della cassa integrazione, che sarà presentata nel prossimo Consiglio dei ministri". Un provvedimento che Filctem e Uiltec definiscono come urgente: "Occorre autorizzare la necessaria copertura di questo periodo transitorio con gli ammortizzatori sociali. E dovranno seguire incontri specifici con il nuovo management per ristrutturare la piena ripresa produttiva e commerciale". Se da un lato è vero, come dice Urso, che "il caso La Perla è destinato a fare scuola", quella di ieri è stata una bella giornata "per le lavoratrici e i lavoratori in azienda – afferma il sindaco Matteo Lepore –. Tutto questo ripaga anni di battaglie". Per Lepore, l’americano "è un imprenditore serio e ha dimostrato un appoggio che va oltre il mero interesse economico", chiosa. Soddisfazione anche dell’assessore regionale al Lavoro Giovanni Paglia: "Oggi si è chiusa una lunga fase di incertezza, si può iniziare a scrivere una nuova pagina che ha l’ambizione di durare nel tempo".