Lanari: "Aumentano i bimbi al Pronto soccorso"

Il pediatra del Sant’Orsola: "In media dieci accessi in più al giorno rispetto alla scorsa estate. Due pazienti assistiti per colpi di calore"

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di Donatella Barbetta

L’estate dei bambini vista da un osservatorio particolare: il Pronto soccorso pediatrico. Subito una differenza rispetto a dodici mesi fa: quest’anno sono in aumento i piccoli accompagnati nella struttura d’emergenza del Sant’Orsola.

"Registriamo tra i 40 e i 50 accessi al giorno che sono in media una decina in più rispetto allo scorso luglio – spiega Marcello Lanari, direttore del Pronto soccorso pediatrico e della Pediatria d’urgenza del Policlinico –. Non incidono soltanto i casi di Covid su questa crescita, ma anche il grande caldo e probabilmente la riduzione del periodo di vacanza fuori città. Poco fa, per esempio – sottolinea il professore –, sono arrivati due bimbi, a poca distanza di tempo, uno di 7 anni e l’altro di 10, che avevano presentato lipotimia, ossia una perdita di coscienza mentre giocavano all’aperto, certamente riferibile a un colpo di calore. Sono stati reidratati con liquidi per via endovenova e per via orale e poi sono tornati a casa. Nei giorni scorsi abbiamo avuto altri casi simili, sebbene occasionali".

Le alte temperature, infatti, rappresentano un rischio per la salute dei più anziani e anche dei bambini. "È così – conferma Lanari –, soprattutto con i neonati e i lattanti bisogna stare attenti al pericolo della disidratazione, perché il contenuto corporeo di acqua e liquidi per loro è del 70-75%, mentre negli adulti oscilla tra il 50 e il 55% e tale va mantenuto. Inoltre, proseguendo con questo confronto, la loro superficie corporea è maggiore rispetto alla massa. Quindi, il sistema di termoregolazione dei bambini può essere più compromissibile; possono, inoltre, sentire la sete in modo ritardato o non essere capaci di esprimerla compiutamente". Arrivano i consigli dello specialista, in particolare "bisogna tenerli in ambienti temperati e proporre liquidi freschi molto frequentemente e prima dei sei mesi d’età – continua il professore – ben venga attaccare i bambini qualche volta in più al seno, poi non portarli fuori mai nelle ore centrali della giornata, ma al mattino presto e di nuovo nelle ore serali. I bambini piccoli non vanno mai esposti direttamente al sole e quando sono più grandi è bene che indossino un cappellino bianco in testa, abiti leggeri e si utilizzi un filtro solare con protezione fisica alta nelle zone esposte". Le altre patologie che portano i bambini in Pronto soccorso sono "quelle tipiche stagionali, otiti, punture complicate di insetto, traumi connessi al gioco all’aperto, gastroenteriti e forme respiratorie virali diverse dal Covid", osserva Lanari.

Ma il Coronavirus continua a colpire i baby pazienti. "Ora arrivano circa 6-8 bimbi al giorno, sono in diminuzione rispetto a 15 giorni fa, con sintomi Covid come tosse, febbre e mal di gola – precisa Lanari – e dopo le visite possono tornare a casa, mentre ricoveriamo, anche da altre città, bambini che hanno patologie di base e si contagiano, perché per loro il virus può essere più aggressivo".

Ieri 972 contagi Covid, in risalita rispetto ai 669 del giorno prima, e 14 pazienti nelle terapie intensive, due in più. Purtroppo, altre sei vittime: tre donne di 65, 82 e 83 anni e tre uomini di 83, 87 e 93 anni.

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