
Leonardo Fornaciari, presidente uscente di Ance Emilia
Un nuovo inizio unitario per Ance Emilia, dopo mesi complessi a seguito di accuse e veleni che hanno coinvolto il presidente uscente Leonardo Fornaciari. Che, alla fine del suo mandato, rivendica di aver lavorato con senso di responsabilità per arrivare a convergere sul costruttore modenese Stefano Betti e, quindi, su una "squadra unita".
Fornaciari, fra i due litiganti – l’imolese Federica Zini e il ferrarese Paolo Alberti Pezzoli – il terzo gode (cioè Betti, ndr)...
"Non è questa la giusta lettura. Betti è un nome super partes, condiviso, su cui abbiamo lavorato con senso di responsabilità io e i consiglieri uscenti, con il passo indietro di Zini e Pezzoli".
Questa volta, però, Bologna perde la presidenza...
"Non conta se il presidente è modenese, ferrarese o bolognese: ciò che conta è che esiste Ance Emilia. Su Betti c’è stata la condivisione dei territori, andando oltre i campanilismi. Direi che questo risultato sia una prova di maturità della nostra associazione che, nonostante gli scossoni, ha dimostrato di avere tutti gli anticorpi per essere ancora più forte e coesa".
Come si è tornati a un clima di condivisione dopo gli ultimi mesi complicati con le accusata che le hanno rivolto, di aver favorito la sua azienda (Tredil Bologna) per la costruzione della torre del Tecnopolo?
"Ho sempre respinto le accuse. E lo faccio anche oggi. Ricordo che resto il presidente in carica con pieni poteri, tant’è che mi sono adoperato con altri esponenti del consiglio proprio per riportare condivisione nell’associazione. Il presidente deve unire, per questo di fronte a contrasti interni, ho scelto di fare un passo indietro. Ance Emilia ha avuto un momento difficile, alcune turbolenze, ma sono ancora al mio posto e nella nostra associazione è tornato il sereno".
Lei respinge le accuse, ma Procura e Guardia di finanza stanno indagando nell’ambito di un’inchiesta conoscitiva senza indagati né titoli di reato proprio relativamente alle accuse a lei mosse sul maxi-appalto del Tecnopolo...
"Non sono a conoscenza di alcun tipo di indagine in corso, né nei confronti dell’associazione, né nei confronti miei. La Guardia di Finanza, è vero, è venuta nei nostri uffici a chiedere informazioni, ma non c’è altro".
In questi anni crede di aver fatto errori che possono aver fomentato sospetti sul suo operato, come quello di aver sottratto risorse di Ance?
"Il presidente non è un uomo solo comando, cerca di fare del suo meglio, ma può commettere errori , è umano. Sul tema delle risorse respingo con forza agni accusa, ci sono bilanci e documenti ufficiali, sostenere il contrario è una falsità gratuita".
Pensando al futuro di Ance che cosa si augura?
"Guardo con fiducia al futuro, consapevole di lasciare Ance Emilia forte, punto di riferimento per l’intera comunità. Ci sono tante questioni sui tavoli, dal piano casa agli investimenti del Pnrr, su cui i costruttori devono dire la loro. Poi c’è il Passante: serve portare a casa il risultato. È un diritto dei bolognesi".
Rosalba Carbutti